Verrebbe voglia di urlare, gioire, ballare e cantare, sotto questa pioggia che bagna Bologna.
Il raggiungimento del quorum per i referendum abrogativi non era un dato scontato, per come si sono messe le cose i sì, probabilmente, avranno la meglio. Per ora c’è quella percentuale altissima di italiani e di italiane che si sono recati e recate alle urne e hanno espresso il proprio volere.
Si chiama democrazia.
Credo sia qualcosa che va al di là dei partiti, la sinistra deve capire, e lo deve fare subito, che la gente non guarda più all’orientamento politico.
Guarda alle idee, guarda alle persone.
Le ultime elezioni regionali e il referendum mi sembra parlino chiarissimo.
La gente, il popolo, va ascoltato.
Chi si chiude nei palazzi e si occupa solo degli affari suoi, televisioni o no, prima o poi, viene mandato a casa.
Abbiamo bisogno di una nuova politica, di gente pulita, abbiamo bisogno di affrontare temi fondamentali come il lavoro, la precarietà, l’ambiente, i diritti civili. Abbiamo bisogno di capire che l’Italia non è più quella di vent’anni fa che, come ogni altro paese, ci siamo evoluti.
Che siamo cittadini e non schiavi.
Non vogliamo più un padre padrone che si preoccupa solo dei propri interessi. Non vogliamo più una classe politica sporca e sporcacciona.
Non vogliamo più immagini di donne oggetto, non vogliamo più lavoratori ricattabili, non vogliamo più singoli individui pronti a passare su cose e persone pur di ottenere un proprio tornaconto personale.
L’immagine che viene fuori da questo voto è l’immagine di un paese stanco e maturo, che vuole voltare pagina, che pensa al proprio futuro e a quello dei propri figli.
Un paese che ha il coraggio di dire basta.
Speriamo che gli attuali partiti di maggioranza e opposizione sappiano leggere fra le righe e si comportino di conseguenza.
Marino Buzzi
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