Fonte: Calcio.fanpage.it
Una giornata particolare che ha contribuito in maniera importante ad avvicinare ancor di più l’Italia di Cesare Prandelli alla gente. La compagine azzurra è stata impegnata in una pregevole iniziativa: domenica 13 novembre gli azzurri si sono allenati su un campo di calcetto sequestrato alla ‘Ndrangheta a Rizziconi in Calabria.
Una testimonianza forte quella degli uomini di Prandelli che hanno voluto dimostrare quanto il calcio possa fare sulla strada della lotta alla criminalità. Lo stesso Commissario Tecnico ha voluto esternare a Sky tutto il suo apprezzamento per la lodevole manifestazione: "Andiamo via arricchiti, siamo rimasti particolarmente colpiti dalle parole di Don Ciotti, dalla partecipazione dei ragazzi. Sono convinto che abbiamo partecipato a una giornata storica. S iamo orgogliosi di aver insistito perchè la Nazionale potesse venire qui - ha aggiunto Prandelli - Non è solo una sfida ma l'idea di poter iniziare qualcosa di importante non solo per questa terra ma anche per l'Italia".
E proprio Don Ciotti è stato l’altro grande protagonista di questa giornata indimenticabile per il popolo calabrese e non solo. Proprio il sacerdote vero e proprio baluardo e uomo-simbolo della lotta alle mafie è stato l’oggetto delle attenzioni dei calciatori italiani, reduci dal bel successo di Polonia-Italia 0-2, che hanno trovato un modo davvero particolare per ringraziarlo, prendendolo in braccio e scherzando con lui rilassandosi. Quest’ultimo dal canto suo non ha potuto non esprimere la sua gioia per questa bella giornata: "Mi fa piacere - ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport - che Abete e Prandelli abbiano accolto subito la mia proposta e la loro presenza è un segno importante per questi ragazzi, anche se la lotta alla mafia ha bisogno di politiche sociali, di percorsi educativi, ha bisogno di lavoro. Questi giovani non vogliono essere presi in giro, bisogna dare continuità a tutto questo. E' un segno, è il potere dei segni contro il potere della mafia. E' una presenza che ha grande valore per questi ragazzi, vedere arrivare gli azzurri qui per dare dei calci alle mafie è fondamentale".
Marco Beltrami