Il ministro della salute Balduzzi e Mario Monti
Numeri, dati, fatti. E’ da questi che dovrebbe partire non solo la scienza economica ma anche i politici e i professori di economia prestati alla politica. Eppure raramente è così. Secondo Mario Monti il sistema sanitario italiano non è sostenibile. Eppure i dati dicono che non spendiamo affatto più degli altri, anzi. E dicono anche che paesi dove si è provveduto a privatizzare la sanità fanno peggio di noi in termini di spesa totale e anche di componente pubblica della spesa.
Questo grafico mostra la spesa pubblica (in azzurro scuro) e privata (in azzurro chiaro) pro capite nell’anno 2009 nei paesi OCSE, in dollari USA a parità di potere d’acquisto.
Si può notare come la spesa pubblica pro capite italiana in sanità sia appena superiore alla media OCSE, notevolmente inferiore a quella di Germania, Francia e Regno Unito e, soprattutto, inferiore a quella degli USA. Quest’ultimo dato potrebbe sorprendere, ma non dovrebbe, se si considera che gli Stati Uniti hanno un sistema di assicurazione sanitaria pubblica ma che passa attraverso i privati per fornire i servizi, realizzando così il “peggio di entrambi i mondi” e non riuscendo neppure ad assicurare la copertura universalistica tipica del welfare sanitario europeo.
Le cose non cambiano se guardiamo i dati riferiti alla spesa in proporzione al PIL:
Anche qui l’Italia si colloca, sul piano della spesa pubblica, appena sopra la media e significativamente al di sotto dei maggiori paesi europei e, ancora una volta, degli USA. Interessante anche il dato olandese, di cui abbiamo già parlato.
Insomma, i presupposti del professor Monti sono sbagliati, ma c’è da temere che dichiarazioni dell’altro giorno sulla presunta insostenibilità della spesa sanitaria siano tutt’altro che un’uscita infelice, ma l’annuncio dell’ennesima “riforma” in senso liberista.
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