Il Caffé Buon Gusto, dove lavorava Rita Morelli
NEW YORK - Rita Morelli, 36enne di Pescara, trovata morta nel suo appartamento a New York, nel quartiere di East Harlem, la sera del Giorno del Ringraziamento è stata uccisa con tre pugnalate, due al petto e una alla gola: lo ha confermato l’autopsia. La polizia di New York indaga, diversi testi sarebbero stati ascoltati e il New York Police Department sarebbe già in possesso - secondo quanto riferito da Giorgio Morelli, cugino della vittima - di un identikit. La salma potrebbe essere restituita alla famiglia che, una volta ottenuto il certificato di morte, potrà farla rimpatriare la prossima settimana (per il certificato servono di solito 3-4 giorni lavorativi). ''L'ha uccisa un sogno: il sogno americano'' afferma Giuseppe, il fratello della vittima. L'identikit in mano alla polizia sarebbe quello dell'ultima persona vista insieme a Rita Morelli da una vicina di casa. ''E' stata vista parlare con un ragazzo, un tale Carlo, forse un brasiliano - evidenzia Giorgio - da una vicina del secondo piano della casa di East Harlem dove Rita viveva''. Un'abitazione che, ''per ironia della sorte è a due passi dal Commissariato e davanti ad una scuola materna. Se è stato lui, con il dna si verrà a sapere subito, questo mi dicono da New York e quindi lo prenderanno''. La ragazza era fidanzata con uno studente di origine messicana, Alfred: la mattina andava a scuola e di sera lavorava al Caffe' Buon Gusto. ''Era una gran lavoratrice, sempre con il sorriso sulle labbra'' afferma Giovanni, manager del locale situato nei pressi dell'Hunter College, dove Rita studiava.