L’ndrangheta dalla Calabria alla conquista del Pianeta

Creato il 12 febbraio 2014 da Yellowflate @yellowflate

L’operazione New Bridge ha sgominato un immenso traffico internazionale gestito dal crimine organizzato ed ha quasi con certezza dimostrato che l’ndrangheta è diventato un colosso economico  operante in tutto il Pianeta. Dove c’è crimine c’è ‘ndrangheta, difficile a credere, ma spesso e volentieri è così Secondo quanto ha dichiarato Antonio Nicaso, esperto internazionale d’ndrangheta essa ”E’ una organizzazione globalizzata, fatta di famiglie che vivono ai quattro angoli della terra, che gestiscono cocaina e riciclano denaro sporco. Ritenuta ‘credibile’, riesce a relazionarsi con altre organizzazioni e occupa un posto di rilievo nel panorama criminale internazionale”.

L’organizzazione pare abbia nodi ovunque, non solo in Italia essa è ormai una mafia globalizzata, le famiglie si sono stanziate in tutto  il mondo seguendo, forse, le vie dei migranti.

Di ‘ndrangheta si trova traccia in Germania, dove, si ricorda, è avvenuta la strage di Duisburg che ha esportato la Faida di San Luca nella fredda città tedesca, che in Germani via siano esponenti d’ndrangheta non è cosa segreta infatti persino un rapporto dell’intelligence tedesca aveva messo in evidenza come il crimine organizzato made in Calabria avesse persino pensato di investire in e azioni Gazprom. Notevole sarebbe pure il traffico d’armi che oltre ai calabresi ed al crimine tedesco coinvolgerebbe pure la Mala Albanese tanto è che un prestanome  della famiglia Farao-Marincola sostenne finanziariamente Gunther Gettinger, leader della CDU.

Anche in Francia tracce d’ndrine forse dovuta alla vicinanza e la facilità di transito con l’Italia, ma a parlare di ‘ndrangheta in Francia è stato il  Francesco Fonti che aveva rivelato insediamenti ‘ndranghetisti a  ”Tolone, a Clermont-Ferrand e a Marsiglia”.

Anche in Svizzera ci sono presenze di ‘ndrangheta, forse arrivata al seguito dei tanti migranti calabresi, non è solo una teoria ma sembra essere una certezza, infatti anche Francesco Forgione, giornalista ed ex deputato ha dichiarato a Le Temps e non solo che” l’‘Ndrangheta si è installata un po’ ovunque nel mondo, seguendo i flussi migratori italiani. I clan calabresi sono arrivati in alcune regioni della Svizzera sin dalla fine degli anni 1950. Ma questa presenza si è fortemente affermata nel corso degli ultimi anni per questa organizzazione criminale, che è diventata estremamente potente e che vede nella Svizzera un terreno privilegiato per il riciclaggio del denaro sporco. Nonostante ciò, a differenza della mafia siciliana o ancora della Camorra napoletana, la ‘Ndrangheta ha dato il via ad un vero e proprio processo di colonizzazione, impiantando delle ‘ndrine (ovvero delle famiglie) sul territorio svizzero, cioè delle vere e proprie teste di ponte dell’organizzazione. “In terra elvetica le ‘dnrine  si occuperebbero non solo di stupefacenti e armi ma avrebbero  creato delle società finanziarie, delle reti commerciali e hanno comprato dei ristoranti.  Sempre Forgione dice che “La presenza della ‘Ndrangheta si fa sentire nei settori immobiliare, turistico, alberghiero. Le famiglie di Rosarno si sono radicate a Lugano. Quelle di Reggio Calabria sono ben installate a Zurigo. È difficile enumerarle, ma non si tratta solo di qualche individuo isolato/qualche caso isolato. Possono soprattutto contare sulla complicità di cittadini elvetici che fungono da intermediari o da prestanome, in particolare nel settore finanziario.”

Tracce d’ndrangheta anche in Spagna, importante crocevia per il narcotraffico ed è qui che infatti vengono arrestati nel 2004 Roberto e Alessandro Pannunzi, padre e figlio.  Non mancano cellule di ‘ndrine in Ungheria, Polonia, Romania e Russia ma anche in Gran Bretagna  e Olanda.

Negli anni 80 invece si scopriva che l’ndrangheta operava in Libano fiorente mercato d’eroina, qui operavano cosche e famiglie attive a San Luca e Natile di Careri, in Turchia invece il mercato della marjuana veniva gestito quasi in collaborazione con la mala locale ed invece dal Marocco notevole era e forse è il traffico di  hashish.

Storie ‘ndrangheta che si intrecciano costantemente con Cosa Nostra, negli anni, negli annali e nelle cronache ma oggi è molto probabile che il potere della mafia calabrese sia diventato quasi superiore a quello della sicilianissima Cosa Nostra.

L’ndrine ci sono pure in Sudafrica, qui già a fine anni 80 si segnalava un locale, tra flussi migratori, guerre, armi e traffico di diamanti non è difficile pensare che il crimine abbia avuto terreno facile, poi i traffici legati ai rifiuti e chissà anche se la morte di  Ilaria Alpi e Miram Hrovatin, la giornalista e l’operatore del Tg3 uccisi in Somalia nel 1993, non siano legati al crimine organizzto, forse i due giornalisti avevano scoperto qualcosa di importante.

In America poi non l’ndrangheta c’è ed arriva sui bastimenti carichi di migranti le tracce si trovano un pò ovunque, ed è storia, storia contemporanea, storia americana o forse meglio dire storia italo americana.   Storie d’ndrangheta e di mala, di crimine e di mafie, storie di Siderno Group.

Il  Sud America poi patria di coca e altri traffici non resta di certo scoperta, così come si trovano tracce di ‘ndrine in Australia ed in tutto il resto del pianeta.


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