“L’occhio cinefilo”: “THE REACH- CACCIA ALL’UOMO” dal 15 luglio 2015 al cinema;
“The reach-caccia all’uomo” per la regia di Jean-Baptiste Leonetti e con un cast di tutto rispetto composto da Michael Douglas, Jeremy Irvine e Hanna Morgan Lawrence è un western dei giorni nostri, un western moderno i cui protagonisti Douglas e Irvine giocano al gatto e al topo tra le aride lande delle riserve indiane del New Mexico. Un film che si ispira alle atmosfere del noir, alle dimensioni infernali di Mad Max o a quelle di Duel, senza riuscire ad ottenere nulla di ciò, nessun risultato apprezzabile si può trarre da questo film perché vi è un po’ troppa carne al fuoco e non si è capito dove si è andato a parare.. Eppure la trama non è pessima e i due protagonisti sono bravi e concentrati in uno scontro generazionale, immersi in atmosfere da tempo sospeso in pieno stile noir anni ’70. “The reach” è stato scritto dall’esperto di genere horror Stephen Susco e prendendo spunto dal romanzo “deathwatch” di Robb White, il cui romanzo era già stato adattato per la televisione nel 1974 e ora adattato per il cinema. Il film si regge ovviamente sull’interpretazione e sul contrasto tra i due protagonisti: il giovane e “pulito” Jeremy Irvine e lo scafato e diabolico Douglas. La storia narra di Ben (Irvine), un giovane sognatore e guida turistica del deserto del Nevada ingaggiato dal presuntuoso e violento uomo d’affari John Madec (Douglas), il quale poi si rivela uno spietato killer. L’assassinio a cui Ben assiste lo fa diventare un pericoloso testimone da eliminare assolutamente ed è così che Madec decide di eliminare Ben. Così il ragazzo si ritrova a fuggire nel deserto. Nonostante questa caccia spietata il film non riesce a prendere il volo e a entusiasmare perché il personaggio di Madec risulta assolutamente privo di corposità e profondità emotiva delineando invece una inutile caccia all’uomo basata sui soliti effetti speciali che in un western sono fuori luogo facendolo sembrare un film di guerra cieca e superflua. Purtroppo un film banale.
DANIELA MEROLA