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“l’occhio cinefilo”:recensione film “cenerentola”, dal 12 marzo 2015 al cinema

Creato il 06 marzo 2015 da Dan76

“L’OCCHIO CINEFILO”: recensione film “CENERENTOLA”

Dal 12 marzo 2015 al cinema;

Il nuovo film di Kenneth Branagh è il mito senza tempo di “CENERENTOLA”, in una versione “live action” del grande regista shakespeariano. Un film fedele alla trama del 1950 creata da Disney ma diverso e incisivo, sfarzoso come si addice ad un mito, pregno di gelosie e cattiverie familiari ma non privo di ironia e magia come ha dettato il regista Branagh. La storia è quella che tutti conoscono, Ella (Lily James) figlia di un mercante che rimasto vedovo ma ancora innamorato della prima moglie defunta, si risposa con una arcigna e crudele Lady Tremaine (Cate Blanchett) accogliendo nella sua casa anche le due figlie di lei Anastasia e Genoveffa. La morte improvvisa del padre di Ella fa precipitare le sue condizioni di vita, la quale viene declassata al ruolo di serva dalle tre inacidite donne, che la soprannominano CINDERELLA, ovvero Cenerentola, ricoprendola di stracci. Ella fugge nel bosco e lì incontra per la prima volta un ragazzo di nome Kit (Richard Madden) che lavora a Palazzo Reale al servizio del Re. Felice per quell’incontro Ella decide di partecipare al ballo di corte aperto anche ai sudditi per rivedere il ragazzo. Avendole la matrigna e le sorelle strappato il vestito corre in aiuto di Ella una fata (Helena Bonham Carter) che la aiuta regalandole un vestito fiabesco e delle scarpette di cristallo e facendola accompagnare da una zucca trasformata in una carrozza dorata. Giunta al Palazzo scopre che Kit è addirittura un principe. La trasposizione di Branagh giunge senza fronzoli al nocciolo della trama rivisitando l’edulcorato racconto di Charles Perrault con una versione fiabesca si ma assolutamente “vera”, fornendo ai personaggi una psicologia evoluta e diretta, finanche la fata è sufficientemente dolce ma con una vena “pop” irresistibile, una psicologia, si diceva, con un “imprint autentico”, personaggi mai passivi e assolutamente consapevoli dei sentimenti del mondo, sia belli che brutti e senza stravolgere l’intreccio della storia descrive un racconto divertente, non banale, pieno di “leggerezza carismatica”che le fiabe devono avere e di tutti i personaggi che non nascondono mai ciò che sono e provano e che vengono esaltati nelle loro caratteristiche in maniera moderna, con una “visione della vita” posta in un “senza tempo attuale” e i due protagonisti che si sono riconosciuti, scelti e voluti, il tutto in maniera naturale nonostante la presenza della scarpetta persa e della mezzanotte, in un film aggraziato e con mordente dove esplode il preziosismo delle scenografie e dei costumi e dove si “consuma” un incontro nel bosco tra Kit e Ella consapevoli della loro passione e dei loro sentimenti. Il film così si eleva ad una più profonda rilettura e descrive i due innamorati ormai certi del loro destino e del loro posto nel mondo. Una bellissima versione questa di Branagh che dà un tocco autoriale e una meravigliosa spinta emotiva al classico Disney.

DANIELA MEROLA

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