…Può l’odio essere proibito per legge? L’odio è un sentimento. E’ una emozione, una reazione, uno stato d’animo. Non un crimine giuridico. Come l’amore, l’odio appartiene alla natura umana. Anzi alla vita. E’ l’opposto dell’amore e quindi, come l’amore, non può essere proibito da un articolo del Codice penale. Può essere giudicato, sì. Può essere contestato, osteggiato, condannato, sì. Ma soltanto in senso morale. Ad esempio, nel giudizio delle religioni che come la religione cristiana predicano l’amore. Non nel giudizio d’un tribunale che mi garantisce il diritto di amare chi voglio.
…se ho il diritto di amare chi voglio, ho anche e devo avere anche il diritto di odiare chi voglio. Incominciando da color che odiano me. Sì, io odio i Bin Laden. Odio gli Zarkawi. Odio i kamikaze e le bestie che ci tagliano la testa e ci fanno saltare in aria e martirizzano le loro donne. Odio i complici, i collaborazionisti, i traditori, che ci vendono al nemico. E se sbaglio ditemi perché coloro che odiano me più di quanto io odi loro non sono processati col medesimo atto d’accusa. Voglio dire: ditemi perché questa faccenda dell’istigazione all’odio non tocca mai i professionisti dell’odio, i musulmani che sul concetto dell’odio hanno costruito la loro ideologia. La loro filosofia. La loro teologia. Ditemi perché questa faccenda non tocca mai i loro complici occidentali…
Oriana Fallaci, stralcio da “le radici dell’odio”, pubblicato da Libero quotidiano a pag. 4 del 18/11/15 in difesa della libertà di pensiero, d’opinione e d’espressione del direttore Maurizio Belpietro e di tutti noi che viltà, pavidità ed arrendevolezza vorrebbero ridurre al silenzio e vedere sottomessi.