L'Olio evo: come riconoscerlo e quanto fa bene

Creato il 07 gennaio 2013 da Rossellagrenci

Da poche settimane una legge in Italia garantisce la qualità dell’olio extravergine di oliva. Tra le principali novità l’obbligo di adottare per le indicazioni in etichetta caratteri più leggibili per agevolare così gli acquisti dei consumatori. Stop alle informazioni che evocano zone di origine non corrispondenti a quelle effettive oppure le omissioni che possono ingenerare false convinzioni circa l’origine delle olive, così come spiegato qui

Insomma, una vera e propria garanzia per un prodotto tutto italiano che fa benissimo. Per meritarsi la denominazione di olio di oliva extravergine, oltre ad essere estratto in modo esclusivamente meccanico, l’olio non deve essere soggetto ad alcun tipo di riscaldamento, il suo grado di acidità non deve essere superiore all’ uno per cento ed il suo punteggio da un punto di vista organolettico non deve essere inferiore a 6,5.

Fondamentale nella dieta mediterranea, l’olio e.v.o. fa bene al colesterolo buono, al cuore, alla pressione arteriosa, al fegato e allo stomaco. Esistono anche degli studi che mettono in relazione l’uso di olio extravergine di oliva con una riduzione di alcuni tipi di tumore, in primis quello al seno.

L’olio extravergine di oliva è ricco di polifenoli, una sostanza antiossidante che permette all’olio di non irrancidirsi e gli conferisce il caratteristico odore fruttato e il gusto leggermente acidulo.

Buono crudo ma anche per la frittura, in quanto mantiene le sue proprietà fino alla temperatura di 180 gradi.


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