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L’ombra tenebrosa della speculazione sui “beni rifugio” degli italiani dietro la crisi dell’Euro? Teoria suggestiva, eppure…

Creato il 24 maggio 2012 da Iljester

L’ombra tenebrosa della speculazione sui “beni rifugio” degli italiani dietro la crisi dell’Euro? Teoria suggestiva, eppure…

Leggevo qua e là su internet i diversi interventi dei blogger e degli osservatori più o meno attenti al fenomeno speculativo europeo con tutti i problemi annessi e connessi. Ebbene, il dato che emerge è chiaro ed è allarmante: siamo davanti a un vero e proprio fenomeno creato ad hoc. Da chi non ne ho idea, ma a vantaggio di chi, credo si possa più o meno intuire.

Prima di tutto però una premessa fondamentale. È una regola non scritta, che puntualmente viene a galla ogni qual volta si presenta un fenomeno di crisi. Limitandomi alla sola Italia, è stranoto che i nostri concittadini, quando si trovano davanti a una profonda crisi economica come quella attuale, tendono a incrementare il proprio risparmio, che però in Italia è già alto per via della cultura che considera certi beni come la casa o anche i metalli preziosi, beni rifugio più o meno sicuri. Durante i periodi di crisi reale, dunque, l’oro e gli immobili diventano la sicurezza economica alla quale aggrapparsi.

Fatta questa premessa d’obbligo, il problema è chiaro: questi beni rifugio che fine stanno facendo? Guardiamoci in giro. Come afferma chiaramente il blog di Sauraplesio, in questi ultimi anni sono nati come funghi i negozi che comprano oro. Su internet poi i siti che se ne occupano sono tantissimi, soprattutto ai fini commerciali. Chi si cela dietro questo colossale affare, apparentemente insignificante nella sua visibilità? Chi è interessato realmente ad acquistare l’oro degli italiani? Anche perché nei cosiddetti negozi dove si vende, il metallo giallo credo non venga acquistato al suo prezzo di quotazione, ma a un prezzo determinato dall’incontro della domanda e dell’offerta in tempo di crisi che tende – guarda caso – a svalutarlo. Vuoi vendere il tuo oro perché hai bisogno di soldi? Bene, questo è il prezzo. In stile Monte dei Pegni.

In cambio dunque di metallo solido e prezioso, il sistema restituisce euro. Voi potete bene intuire che lo scambio è solo apparentemente equo. L’oro ha un suo valore intriseco, la carta moneta esprime invece un valore puramente convenzionale. Perciò io, cittadino, nel momento in cui do un bene reale e in cambio ottengo carta, rischio che da un momento all’altro quella carta potrebbe non valere più un fico secco.

Faccio un esempio limite. Immaginiamo che l’oro valga 30 euro al grammo. Immaginiamo che sono rimasto senza lavoro e che dunque abbia bisogno di soldi che cerco di realizzare vendendo il miei cento grammi d’oro. Vado dal gioielliere o nei negozi “Compro Oro” e il negoziante/gioielliere, dopo aver pesato il mio metallo, mi offre per i miei 100 grammi 2500 euro. Chiaramente, essendo io in crisi, sono costretto ad accettare. Mi prendo i miei 2500 euro e li metto in banca. Contento torno a casa. L’indomani, cade l’euro e l’Italia torna alla lira, con una svalutazione del 40% sul cambio euro/lire. Disperato corro in banca per ritirare i miei euro prima che li tramutino in lire, ma non posso perché durante il passaggio di moneta è stato posto il divieto di ritirare i depositi. Intanto però il cassiere mi riferisce che il mio controvalore in lire non sarà pari ai 2500 euro originali, ma sarà di 1500 euro, perché con una lira svalutata del 40% sull’euro, quanto acquistavo con un euro non lo acquisto più con 1936,27 lire. Mi ci vorranno 2710 lire. Praticamente ho venduto il mio oro al sistema per 15 euro al grammo. Una miseria che ha fatto guadagnare chi ha investito in grandi quantità d’oro.

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Stesso discorso per gli immobili. Le tasse sono aumentate e la crisi economica dilaga. La gente non è più in grado di acquistare immobili oppure se già li possiede, è costretta a venderli. Inoltre l’IMU ha aggravato la situazione e il mercato immobiliare è crollato. Il prezzo degli immobili è calato vertiginosamente e le grandi società immobiliari (dietro le quali ci sono sempre loro: le banche e gli affaristi), vista la forte disponibilità di liquidi in euro, acquistano beni reali — case, palazzi, ville, capannoni — in cambio di carta moneta. Riportando l’esempio limite di prima, è chiaro che se io ho venduto la mia casa per 120.000 euro, in caso di caduta dell’euro e di un ritorno alla lira, otterrò un controvalore di appena 48.000 euro. Una miseria. Se dovessi a quel punto riacquistare la mia casa al prezzo alla quale l’ho venduta (120 mila euro), dovrei chiedere alla banca un prestito di 72.000 euro.

Aggiungiamo poi il gioco di prestigio sullo spread. Qui siamo su un pianeta a parte, perché la vittima è lo Stato. Ma questo l’ho spiegato in sintesi su iljester.com.

Insomma, a conti fatti questa crisi è stata ed è una manna per chi sguazza nella speculazione. Parlo di banche, grandi investitori, immobiliaristi, brokers, miliardari, re e imperatori del petrolio. La limitazione dell’uso del contante, il costringere il cittadino a usare moneta elettronica, la caduta del mercato immobiliare, la raccolta sistematica di metallo prezioso, un sistema fiscale che avvantaggia sempre i soliti noti, sono un chiaro indice che la crisi dell’euro è, e continua a essere, un colossale affare per pochi a danno dei tanti.

di Martino © 2012 Il Jester 


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