Metti due bambini, anzi tanti, una classe. Il fiocco blu un po storto, scarmigliati, sempre di corsa. La foto li ritrae, in prima fila, per mano.
Sono in prima fila perché sono piccoli, i più piccoli della classe. Una sono io, nata alla fine di dicembre, arranco per crescere come i compagni nati il 1 gennaio; l’altro è l’ominosusta, nato l’anno successivo ma accellerato per far compagnia al fratello.
costruzione di un’identità 2006 70×50
Ci costruiamo una nostra identità, sebbene piccoli di altezza siamo grandi di cuore. E di dispetti accesi, corse e giochi.
parlami
Parliamo tanto, tra i banchi, nella fila per la mensa, in cortile, lì giochiamo anche a pallone. Parliamo e le parole si incastrano tra i denti fuoriuscendo sghembe e strambe.
tra banksy e abraham 2010 40×40
Che follia l’essere umano! Ci si sorregge, ci si allontana, mai una certezza, nessuna. Ma l’ominosusta sa come fare, accorre!
mon drian 2006 60×70
Cosa vuoi che sia, ricostruire? Inventare dove già s’è fatto, dove altri hanno messo, rinnovare o destabilizzare? L’ominosusta è attento.
saudade
Là dove c’è malinconia, aggiunge poesia alla tristezza e la lascia tale, che di tristezza si vive e scapparne è da sciocchi.
ottimismo 2010 70×100
Ma se c’è da aggiungere speranza, l’ominosusta sa dove toccare, taglia, spezza l’incantesimo del dolore, pochi strappi e l’azzurro è dietro, ma non te ne eri accorto mai?
van (g)ominoautoritratto
Quanta speranza sai dare alla vita?
Mah, forse ha ragione l’onimosusta, basta una scala
E una rosa.
merci mon petit prince 2007 50×70
L’ominosusta lo trovi qui
Chiara