Infatti anche dove sono Qui, o forse meglio... Ora, sono solo e separato. La gente che vedo passare, o meglio, le persone che mi guardano restare mi permettono di ricostruirmi soltanto un'immagine incompleta del luogo in cui mi ritrovo. O del momento della mia vita che sto vivendo. Non so se anche un luogo o un tempo sono tali rispetto a chi li frequenta, oppure sì, lo so per certo e dovrei solo ragionarci un pò meglio. Qui, chi mi degna di sé, mi osserva come si guarda dentro alla cassetta per vedere se c'è posta. Poi qualcuno mi parla, ma come si fa con i bambini. Io replico. Loro riprendono incoerentemente con quanto io gli ho detto. E' evidente. Non mi capiscono. E' il solito discorso: il mio tipo di comunicazione deve avere una marcia in più. Non mi stanno dietro. Staranno forse per seppellire il mio cadavere? Eppure mi sembra sia passato troppo tempo, ormai, da quando ho raggiunto questo stato di cose. E non mi sembra di puzzare. O meglio: non sento nessun odore. Che sia passato del tempo lo deduco dal fatto che talvolta mi sembra di riuscire a dormire, e di poter sognare. I sogni, però, si sa, non sono affidabili come il calendario. Farei meglio a sottolineare che qui dove sono, non c'è nebbia. Questo è indicativissimo del fatto che comunque siamo in un luogo chiuso, quindi escluderei alcune delle ipotesi fatte all'inizio della mia narrazione. A meno che non ci troviamo ad una grande altitudine, questo rimetterebbe in gioco anche il luogo all'aperto e le ipotesi iniziali... Ma per quanto possiamo essere in alto, io non sento nessun freddo. Beh, non sento neppure caldo. Direi che tutto sommato non sento nulla del genere. Significherà che sto bene o che sto molto male? Aggiungo anche questo: ciò che vedo, lo vedo come i cavalli. Cioè, voglio dire... non so cosa vedano i cavalli, ma so come: solo dritto davanti a sé. Così le persone che vedo passare, benché non ci sia nebbia, le posso seguire con lo sguardo al massimo per il periodo in cui mi attraversano l'orizzonte, tale e quale come gli agnelli dalla nebbia alla nebbia, davanti a noi. Dietro non vedevo allora. Non vedo niente ora. Eppure ci sarà qualcosa anche là, ci sarà vita anche alle mie spalle. E' possibile che tutto il mondo si sia riunito Davanti ai miei occhi, Ora come allOra, e alle mie spalle sia tutto morto? e l'attimo in cui fu vivo e attivo, irripetibile?
Infatti anche dove sono Qui, o forse meglio... Ora, sono solo e separato. La gente che vedo passare, o meglio, le persone che mi guardano restare mi permettono di ricostruirmi soltanto un'immagine incompleta del luogo in cui mi ritrovo. O del momento della mia vita che sto vivendo. Non so se anche un luogo o un tempo sono tali rispetto a chi li frequenta, oppure sì, lo so per certo e dovrei solo ragionarci un pò meglio. Qui, chi mi degna di sé, mi osserva come si guarda dentro alla cassetta per vedere se c'è posta. Poi qualcuno mi parla, ma come si fa con i bambini. Io replico. Loro riprendono incoerentemente con quanto io gli ho detto. E' evidente. Non mi capiscono. E' il solito discorso: il mio tipo di comunicazione deve avere una marcia in più. Non mi stanno dietro. Staranno forse per seppellire il mio cadavere? Eppure mi sembra sia passato troppo tempo, ormai, da quando ho raggiunto questo stato di cose. E non mi sembra di puzzare. O meglio: non sento nessun odore. Che sia passato del tempo lo deduco dal fatto che talvolta mi sembra di riuscire a dormire, e di poter sognare. I sogni, però, si sa, non sono affidabili come il calendario. Farei meglio a sottolineare che qui dove sono, non c'è nebbia. Questo è indicativissimo del fatto che comunque siamo in un luogo chiuso, quindi escluderei alcune delle ipotesi fatte all'inizio della mia narrazione. A meno che non ci troviamo ad una grande altitudine, questo rimetterebbe in gioco anche il luogo all'aperto e le ipotesi iniziali... Ma per quanto possiamo essere in alto, io non sento nessun freddo. Beh, non sento neppure caldo. Direi che tutto sommato non sento nulla del genere. Significherà che sto bene o che sto molto male? Aggiungo anche questo: ciò che vedo, lo vedo come i cavalli. Cioè, voglio dire... non so cosa vedano i cavalli, ma so come: solo dritto davanti a sé. Così le persone che vedo passare, benché non ci sia nebbia, le posso seguire con lo sguardo al massimo per il periodo in cui mi attraversano l'orizzonte, tale e quale come gli agnelli dalla nebbia alla nebbia, davanti a noi. Dietro non vedevo allora. Non vedo niente ora. Eppure ci sarà qualcosa anche là, ci sarà vita anche alle mie spalle. E' possibile che tutto il mondo si sia riunito Davanti ai miei occhi, Ora come allOra, e alle mie spalle sia tutto morto? e l'attimo in cui fu vivo e attivo, irripetibile?