II (due) Io - nel mio presente inevitabile - Imix - .Incompetente sui terremoti.Io (che) ho amato la mia vita. (Che) Ho amato la mia (le mie) famiglia (famiglie) ed i miei amici. (Che) Ho cercato di vedere il mondo, (che) l'ho anzi traguardato. Perché mi piaceva ciò che vedevo e sognavo d'innamorarmi anche di quanto mi restava nascosto. Così andavo - oh pioniere! - alla ricerca dell'ignoto ai sensi - esiste anche ciò che non si vede, non tutti lo sanno - lo svelavo e scoprivo d'amarlo. Così mi feci la convinzione d'amare anche tutto ciò che non potevo e - mai - ho potuto vedere. Tutto questo ha fatto sì che vivessi nella beata credenza (massì, è un posto come un altro) d'essere circondato dal bello, e che tutto ciò viveva, lontano, bello pur senza che lo potessi constatare materialmente. Ho vissuto adagiato in un mondo magnifico e in buona parte invisibile. Immerso nell'inesauribile riserva di meraviglie che solo la mia condizione imperfetta (d'umano) ha reso inviolata ed inviolabile.E così, tutto quel mondo, tutte quelle persone che lo abitano, sono da me amate ora come allora, assenti e meravigliose. Adesso che i miei migliori amici mi hanno ammazzato, poi, di peggio da loro so di non potermi aspettare nulla.Ma è stato meglio così, lo so, lo sapevo, nell'assoluta beatitudine dell'universo io non potevo esistere così come sarei esistito se non fossi morto: sarei stato una macchia, una vergogna. Chi amava il mondo come me, considerando la mia condizione, la mia esistenza, avrebbe persino dubitato della bellezza indiscutibile del cosmo assente. Ecco. Ben fatto.Non mi dispiacerebbe sapere, così, per completezza d'informazione rispetto ad una vicenda che davvero mi riguarda, almeno chi venne sorteggiato per addormentarmi.Dall'Inizio, Qui:http://nivangiosiovarascrisse.blogspot.com/p/lonesta-del-moloch-ovvero-della-beata.html