Quattro(IV)D:Io/tu chi sono/sei?R:Io, o: grande giornalista che sogna d'esser narratore e narra d'essersognato.Etu pure.D:E quindi, in quanto tale?R:Avrei voluto raccogliere la storia mia e dei miei amici in un belracconto.D:In che forma?R:Nella forma dell'intervista, che è l'unica, diciamocelo, checonosco.D:Ed invece?R:Invece vedo bene che questo non è possibile.D:E perché? R:Perché nessuno di loro è assolutamente in grado di rispondere allemie domande, nemmeno forse di comprendere d'esser sottointerrogatorio.D:E quindi?R:Quindi ricostruirò, come posso, da solo.D:Ne risulterà comunque un insieme completo?R:No.D:Sarà imparziale?R:No.D:Come porvi rimedio?R:Non c'è rimedio.Siamogiornalisti.D:Vedi ancora i tuoi amici, che – dici – non sarebbero in grado dicomprenderti?R:Sì.D:Quando?R:Anche adesso.D:Li stai vedendo, ora?R:Sì.D:Parlacene.R:Sì, un, due, tre. E me. Quattro. Eccoci qui, tutti insieme, comesempre. Oh, senza l'allegria di quando eravamo bambini. Certo, no.Però io sono qui e vedo e tocco i miei amici. Sono con me. Ed io conloro. E so, ne sono certo, che loro avvertono la mia presenza. Qui,in questo buco del mondo, dopo tanti tanti anni, ancora insieme.D:Buco?R:Oddio... “buco”... con quel che si paga, che si è pagato...“buco”! … un buco d'oro... bah... non vale niente un bucod'oro... in quanto buco... la faccenda del soldo bucato e... beh, no,però... ah, no, le ciambelle come argomento non valgono, perché see vero che valgono di più se hanno un buco non è che valganoqualcosa quando sono un buco e basta. Come dire che al banchetto A tivendono delle ciambelle come focacce gonfie, senza buco, ed albanchetto B i buchi di scarto di quelle ciambelle. Ecco, quando unacosa è un buco, non esiste. I buchi non esistono... mh... Sorgerebbespontaneo aprire un dibattito sulla metafisica delle mie emorroidi,ma credo che non ne valga veramente la pena e non ne siateinteressati affatto. Ecco, liberiamoci da questa empasse: non siamoaffatto in un buco, siamo in un luogo meraviglioso, siamo inParadiso!D:E' questo, il paradiso di quale religione?R:No, dai, paradiso era solo un modo di dire, di ironizzare.D:E che posto è, quindi?R:E' un posto molto triste.D:E cosa ci fate allora, qui?R:Ma non è che la gente che è qui – tranne che in rarissimi casi –abbia deciso di venirci, è il posto, diciamo, che stabilisce chequesta gente si debba riunire qui, tutta assieme. La società...D:Prova comunque ad interrogarli. Prova con Akbar.R:Beh, non ha senso, ma se vuoi, proverò: D: Allora, dimmi, vecchioAkbar... se non ti fosse venuto un colpo... l'avresti fattodavvero?...Vedi?Non c'è.D:Prova con Imix, allora.R:Va bene, ma... va bene! D: Imix, ti ricordi di Arianna? Ecco.Niente.Anche se un po', forse, si è mosso.D:Da un ultimo tentativo con quello, come si chiama...R:Quello neppure allora avrebbe saputo rispondere ad una qualsiasidomanda... comunque... D: Allora, lo vedi Gesù, adesso? Gli parli?D:Chi altro vedi, oltre ai tuoi amici?R:Fra gli altri ho riconosciuto quel vecchio, l'ho visto laggiù,l'altro giorno, quel pastore che guardavamo sempre passare. Chedivertimento scemo. I nostri genitori ci proibivano di seguirlo, noncomprendevano questa nostra passione. Un po' assurda, in effetti,come quella che avevamo per le pecore, che poi non potevamo piùtenere, così le abbiamo affidate a lui quando stavano, per cosìdire, “smettendo” di essere agnelli. Col fatto che i genitori ciimpedivano di seguirlo, poi, ci siamo fatti un bel po' di fantasiesul suo conto. Ma quanti anni avrà adesso? Cento? Soprattutto Akbar,che si credeva chissà cosa, che ci raccontò che una volta lo avevaseguito, che aveva scoperto che non era solo un pastore, ma unsacerdote di un qualche antico culto, che sacrificava animali aglidéi. Credo gli sia venuta lì quella folle idea del Moloch. Eh, sì,è sempre stato un po' fuori di testa, il ragazzo.D:E' vera la storia del patto?R:Sì, certo, è tutto vero. attraverso lo spazio gelido sconfinatoSalimmo sulla torre, in un giorno di nebbia e ci giurammosolennemente che nessuno di noi avrebbe vissuto senza saper di starvivendo, che ci saremmo fatti fuori, che ne sarebbe rimasto solo uno,che quest'ultimo avrebbe solo dovuto sperare d'andarsene da questomondo umanamente, per pura fortuna.D:E quell'ultimo sei tu?R:No. Non lo so, non è detto.D:Quali insegnamenti hai tratto da questa vicenda? R:Naturalmente, nessuno.D:Qual è la domanda che rimane aperta? R:(che poi è una D:) In un mondo in cui o si è vivi o non si ènulla, mi chiedo, sarà mai possibile chiedere di essere quando si ènulla, così come si può ottenere di essere nulla quando si è?D:E adesso?R:Adesso vado, devo passare da casa e poi tornare al lavoro.Devoricordarmi di lasciare la mancia all'infermiera, è stata cosìgentile con tutti.D:Un ultimo messaggio per l'umanità?R:Non si ammazzano gli amici.scherzo).
Quattro(IV)D:Io/tu chi sono/sei?R:Io, o: grande giornalista che sogna d'esser narratore e narra d'essersognato.Etu pure.D:E quindi, in quanto tale?R:Avrei voluto raccogliere la storia mia e dei miei amici in un belracconto.D:In che forma?R:Nella forma dell'intervista, che è l'unica, diciamocelo, checonosco.D:Ed invece?R:Invece vedo bene che questo non è possibile.D:E perché? R:Perché nessuno di loro è assolutamente in grado di rispondere allemie domande, nemmeno forse di comprendere d'esser sottointerrogatorio.D:E quindi?R:Quindi ricostruirò, come posso, da solo.D:Ne risulterà comunque un insieme completo?R:No.D:Sarà imparziale?R:No.D:Come porvi rimedio?R:Non c'è rimedio.Siamogiornalisti.D:Vedi ancora i tuoi amici, che – dici – non sarebbero in grado dicomprenderti?R:Sì.D:Quando?R:Anche adesso.D:Li stai vedendo, ora?R:Sì.D:Parlacene.R:Sì, un, due, tre. E me. Quattro. Eccoci qui, tutti insieme, comesempre. Oh, senza l'allegria di quando eravamo bambini. Certo, no.Però io sono qui e vedo e tocco i miei amici. Sono con me. Ed io conloro. E so, ne sono certo, che loro avvertono la mia presenza. Qui,in questo buco del mondo, dopo tanti tanti anni, ancora insieme.D:Buco?R:Oddio... “buco”... con quel che si paga, che si è pagato...“buco”! … un buco d'oro... bah... non vale niente un bucod'oro... in quanto buco... la faccenda del soldo bucato e... beh, no,però... ah, no, le ciambelle come argomento non valgono, perché see vero che valgono di più se hanno un buco non è che valganoqualcosa quando sono un buco e basta. Come dire che al banchetto A tivendono delle ciambelle come focacce gonfie, senza buco, ed albanchetto B i buchi di scarto di quelle ciambelle. Ecco, quando unacosa è un buco, non esiste. I buchi non esistono... mh... Sorgerebbespontaneo aprire un dibattito sulla metafisica delle mie emorroidi,ma credo che non ne valga veramente la pena e non ne siateinteressati affatto. Ecco, liberiamoci da questa empasse: non siamoaffatto in un buco, siamo in un luogo meraviglioso, siamo inParadiso!D:E' questo, il paradiso di quale religione?R:No, dai, paradiso era solo un modo di dire, di ironizzare.D:E che posto è, quindi?R:E' un posto molto triste.D:E cosa ci fate allora, qui?R:Ma non è che la gente che è qui – tranne che in rarissimi casi –abbia deciso di venirci, è il posto, diciamo, che stabilisce chequesta gente si debba riunire qui, tutta assieme. La società...D:Prova comunque ad interrogarli. Prova con Akbar.R:Beh, non ha senso, ma se vuoi, proverò: D: Allora, dimmi, vecchioAkbar... se non ti fosse venuto un colpo... l'avresti fattodavvero?...Vedi?Non c'è.D:Prova con Imix, allora.R:Va bene, ma... va bene! D: Imix, ti ricordi di Arianna? Ecco.Niente.Anche se un po', forse, si è mosso.D:Da un ultimo tentativo con quello, come si chiama...R:Quello neppure allora avrebbe saputo rispondere ad una qualsiasidomanda... comunque... D: Allora, lo vedi Gesù, adesso? Gli parli?D:Chi altro vedi, oltre ai tuoi amici?R:Fra gli altri ho riconosciuto quel vecchio, l'ho visto laggiù,l'altro giorno, quel pastore che guardavamo sempre passare. Chedivertimento scemo. I nostri genitori ci proibivano di seguirlo, noncomprendevano questa nostra passione. Un po' assurda, in effetti,come quella che avevamo per le pecore, che poi non potevamo piùtenere, così le abbiamo affidate a lui quando stavano, per cosìdire, “smettendo” di essere agnelli. Col fatto che i genitori ciimpedivano di seguirlo, poi, ci siamo fatti un bel po' di fantasiesul suo conto. Ma quanti anni avrà adesso? Cento? Soprattutto Akbar,che si credeva chissà cosa, che ci raccontò che una volta lo avevaseguito, che aveva scoperto che non era solo un pastore, ma unsacerdote di un qualche antico culto, che sacrificava animali aglidéi. Credo gli sia venuta lì quella folle idea del Moloch. Eh, sì,è sempre stato un po' fuori di testa, il ragazzo.D:E' vera la storia del patto?R:Sì, certo, è tutto vero. attraverso lo spazio gelido sconfinatoSalimmo sulla torre, in un giorno di nebbia e ci giurammosolennemente che nessuno di noi avrebbe vissuto senza saper di starvivendo, che ci saremmo fatti fuori, che ne sarebbe rimasto solo uno,che quest'ultimo avrebbe solo dovuto sperare d'andarsene da questomondo umanamente, per pura fortuna.D:E quell'ultimo sei tu?R:No. Non lo so, non è detto.D:Quali insegnamenti hai tratto da questa vicenda? R:Naturalmente, nessuno.D:Qual è la domanda che rimane aperta? R:(che poi è una D:) In un mondo in cui o si è vivi o non si ènulla, mi chiedo, sarà mai possibile chiedere di essere quando si ènulla, così come si può ottenere di essere nulla quando si è?D:E adesso?R:Adesso vado, devo passare da casa e poi tornare al lavoro.Devoricordarmi di lasciare la mancia all'infermiera, è stata cosìgentile con tutti.D:Un ultimo messaggio per l'umanità?R:Non si ammazzano gli amici.scherzo).