Una location come quella del Real Albergo dei Poveri di Napoli, crea già una certa atmosfera. Se poi aggiungiamo uno spettacolo eccezionale come quello che ho visto ieri sera, tutto questo diventa ancora più affascinante. Quando poi a questi due elementi, ci andiamo ad aggiungere l’orchestra dal vivo a suonare le musiche che sono parte integrante de “L’opera da tre soldi” di Bertold Brecht, allora arriviamo all’apoteosi dell’emozione.
Ero partito un po’ prevenuto su questo spettacolo. 3 ore, Brecht, un argomento non proprio leggero. Mi sono pienamente ricreduto già alla fine del primo atto. Un atto da 75 minuti che è sembrato durare almeno la metà, per quanto era scorrevole.
Uno spettacolo tanto vecchio, quanto attuale. Sempre di più potevamo notare collegamenti con la nostra attuale situazione, politica e non. Uomini che pensano solo alle donne e alla ricchezza, senza pensare a tutto ciò che gli gira intorno. Uomini che per quante illegalità facciano, in un modo o nell’altro riescono sempre ad uscirne puliti. Un mondo fatto di sporcizia, di convinzioni che ci stanno portando alla rovina. Troppo questo spettacolo si avvicina alla nostra situazione, ed il fatto che i fatti raccontati ci facessero restare indifferenti, come del resto lo fu ai tempi della prima di Brecht, mi lascia molto da pensare.
Tutto questo accadeva in una visione fatta di contrasti tra il bianco ed il nero, con sfumature di grigio. Tanta cupezza per raccontare un fatto altrettanto sporco. Mi sono piaciuti un sacco i contrasti tra il bianco ed il nero dei vestiti dei personaggio, che alternandosi, si trovavano a recitare vicini, mettendo in forte risalto questi accostamenti. Non mi hanno del tutto convinto i video che venivano proiettati alle finestre dei palazzi, che per quanto si avvicinassero alle proiezioni tipiche di Brecht, qui a volte mi sembravano inutili. In molti casi hanno creato dei bei giochi visivi, in altri erano parte integrante delle situazioni che si creavano in scena. Ma in alcuni casi mi sembravano che non si notassero nemmeno. Ma comunque non è certo questa una critica. E’ solo ciò che hanno trasmesso a me. Probabilmente se non ci fossero stati, non si avrebbe avuto la stessa atmosfera.
Cantare e recitare bene, non è cosa semplice. Ci sarà stato un lavoro incredibile su entrambi i settori, ma il risultato è stato strepitoso. Un cast eccezionale, con i grandissimi Massimo Ranieri e Lina Sastri, affiancati da tanti altri bravissimi artisti, hanno creato uno spettacolo che non mi sarei mai aspettato. Ovviamente la regia è stata straordinaria. Avere un risultato del genere con un testo per niente semplice, non è cosa da poco.
Qualche errore e qualche intoppo in scena ci sono stati, ma questo è il teatro, è quando il risultato finale è quello di ieri sera, tutto passa in secondo piano.
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