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Grazie a tutti
Eccovi dunque un'interessante sintesi espressa da un mio lettore
in merito al QE ed alle strategie adottate per tentare di uscire dalla Grande Crisi.
Il mio ringraziamento al "saggio Robert".
...In sostanza la strategia seguita sinora per uscire dalla crisi è fallita, la grande questione è se il fallimento è dovuto ad un approccio totalmente sbagliato al problema (che è poi la verità)
o al limitato uso di strumenti altrimenti giusti (come la pensa Krugman, bontà sua).
Il primo ragionamento porterebbe al cuore della questione: ad un'analisi dei motivi strutturali della crisi, per la quale non esistono soluzione semplici, né immediate, né indolori.
La seconda strada è la più percorribile dai burocrati che non metteranno mai il dito nella piaga dei problemi politici.
Visto che in democrazia si sceglie sempre la strada più semplice, perché siamo tutti buoni e nessuno deve farsi male, sicuramente seguiranno il consiglio di Krugman (magari dimezzando le cifre).
Krugman alla fine propone sempre la stessa ricetta: posporre il problema al dopo.
Solo che il "dopo" si fa sempre più vicino.
Se 10 anni fa i problemi economici degli USA sono stati posposti di anni con varie misure di credito e monetarie, oggi il QE1 ha salvato la baracca solo per un anno e mezzo.
Il QE2 potrebbe posporre la prossima crisi dei 2-3 mesi al massimo.
Insomma, ormai siamo alla fine del modello.
Io mi tengo stretta l'analisi del vecchio Marc Faber: "money printing will lead to even more money printing in the future [...] the government will try to inflate its way out, but that won't work, and then you go to war [...] then the whole system collapses".
Forse un po' troppo lineare, ma l'idea è quella.
Robert(from London)
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