Ma la decadenza del Cavaliere, ormai evidente anche in corpore vili, nella mummificazione estetica, non basta a spiegare la defezione di assolute nullità, quando non caricature alla Scilipoti, che da sole non verrebbero votate nemmeno dalla madre. Le pecore dalle incomparabili attitudini servili sono diventate leoni solo quando hanno annusato la possibilità di abbandonare l’ovile nel quale erano state pasciute in cambio della loro obbedienza, per essere intruppate nel progetto neo democristiano di Napolitano e Letta, con finanziamento Bce. Nessuno si potrebbe meravigliare se dentro il “partito dell’amore” prevalessero istinti da squalo dove si azzanna e si squarta chi è in difficoltà, però trattandosi di anguille possiamo solo ipotizzare doppiezza e dissimulazione, atmosfere da cena delle beffe. Dunque la pattuglia di dissidenti non è che l’avanguardia di un Pdl che a parte frange marginali è destinata ad essere inghiottita dentro una nuova balena bianca, berlusconiana dentro, ma sobria fuori e priva degli eccessi esteriori del Cavaliere.
Nel cerchio magico di questo unanimismo forzato da poteri esterni e benedetto da un ceto politico pessimo che ha individuato nella resa ai diktat demenziali la sua ancora di salvezza, ci sarà naturalmente anche il Pd, la cui parte socialdemocratica è già stata in gran parte risucchiata nel buco buco nero dal quale non esce nemmeno un fotone di intelligenza e di dignità. Avremo dunque un Parlamento senza opposizione rilevante dal momento che una sinistra non esiste più se non in forma narrativa, il movimento cinquestelle appare erratico e molto disposto alla consolazione palingenetica, mentre si prepara un ribaltamento in senso gollista della Costituzione che dovrebbe essere il coronamento di questo ritorno al passato o meglio di questo addentrarsi in un misero e grigio futuro. Tanto varrebbe rinominarla statuto Giorgino.
Temo che tutto questo sia inevitabile, anche perché in due anni ci siamo privati dell’autonomia di bilancio, cioè dello strumento della politica, regalando la nostra sovranità concreta tra i peana del progressismo di facciata che infatti adesso si dedica allo stalking papale oltre che a rallegrarsi per il lettino divenuto lettone grazie agli “arttiggiani della qualità”. Beati i poveri di spirito. Del resto l’unico modo di imporre un cambiamento di rotta all’Europa della Merkel e di fermare il declino economico e democratico, non è certo quello di fare gli yes men a Bruxelles, ma di puntare i piedi (vedi qui): però come fare se nei vent’anni di berlusconismo anche i piedi sono marciti? Il fatto è che al peggio non c’è fine: se non si trova la forza di dire basta finiremo per sfilare sulle note del marcio trionfale.