C'è una provincia in Italia che è in crisi da più di 10 anni. In questa provincia c'è una Valle che ha pagato e sta pagando la crisi del sistema industriale italiano senza riuscire anche solo ad immaginare un modello di sviluppo alternativo. I dati disponibili, forniti dall'Inps provinciale nei primi mesi del 2010, relativi al lavoro sono questi: "Partendo dalle ore autorizzate relative alla cassa integrazione ordinaria, nel 2007 il savonese ha usufruito di 278.234 ore, dato lievemente diminuito nel 2008, con 258.170, per salire sensibilmente nel 2009 con 1.245.397: un aumento, dal 2007 al 2009, pari al 347,61 per cento (ossia 967.163 ore in più). In crescita anche la cassa integrazione straordinaria. Le ore autorizzate in provincia di Savona nel 2007 ammontavano a 315.087, raddoppiate nel 2008 a 641.708, quindi ancora cresciute nel 2009 a 762.100, per un incremento percentuale, dal 2007 al 2009, del 141,87 per cento (447.013 ore in più). Procedendo ad un totale tra le ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria si passa dalle 593.321 ore del 2007 a 2.007.497 del 2009 con una crescita del 238,35 per cento (1.414.176 ore in più nel Savonese). Significativi anche i dati della disoccupazione in provincia. Le domande di disoccupazione accolte a ogni lavoratore (tra disoccupazione ordinari e speciale e disoccupazione da requisiti ridotti) ammontavano nel 2008 a 8.713 unità, salite nel 2009 a 9.896 per un incremento del 13,58 per cento (1.183 unità in più)."
La situazione drammatica mi sembra abbastanza evidente. Ferrania, Rolam, Ap: negli ultimi anni c'è stato un bolletino di guerra senza che la politica proponesse alternative.
Mentre siamo l'unico paese al mondo che in piena crisi economica ha un ministero allo sviluppo senza ministro, la provincia savonese ha trovato il modo per parlare di lavoro e sviluppo: fabbriche in concerto. Prima che chiudano tutte le fabbriche della provincia, l'amministrazione cerca di sfruttarle almeno come luogo di concerti.
L'assessore provinciale Bracco dichiara: "Questo è il battesimo della manifestazione – dice l’assessore provinciale Livio Bracco – e, per questo, abbiamo scelto un sito produttivo importante come la discarica della Filippa. E’ un piacere vedere tanti giovani qui, ad ascoltare un gruppo capace, con la sua musica, di lanciare messaggi importanti come quello sulla sicurezza stradale. Con questo evento, inoltre, abbiamo scelto un modo originale per coniugare l’arte al lavoro.. Ma questo non è l’unico modo scelto dalla Provincia per parlare di lavoro. Stiamo pensando ad un convegno sul tema, che possa in qualche modo coinvolgere non solo il territorio ligure ma anche quello piemontese e, perchè no, anche Paesi a noi confinanti come Francia e Germania. Ci stiamo lavorando”. A forza di parlare senza proporre una politica di sviluppo credibile, c'è il rischio di fare la fine dell'orchestrina del Titanic ed intonare la marci funebre della Provincia.
Ps: vorrei ricordare all'assessore alla Cultura (con la c maiuscola) che la Germania non è un paese confinante...