Adorazione dei Magi di Luca di Tommé, tra il 1360 e il 1365
Dal 25 dicembre al 6 gennaio vi sono dodici notti, quindi quella fra il 5 e il 6 gennaio veniva anche chiamata "la dodicesima notte" (piccola nota: esiste una commedia di Shakespeare che si chiama appunto La dodicesima notte e si riferisce proprio alla notte di Epifania). Una tradizione, diffusa in molte regioni d'Europa e che risale ai primi secoli dell'epoca medioevale, attribuisce strani e misteriosi poteri a queste dodici notti. Si trattava di un periodo particolarmente delicato e critico per il calendario popolare, poiché di molto seguente alla seminagione, quindi carico di speranze ed aspettative per il raccolto ancora lontano a venire, ma dal quale sarebbe dipesa la sopravvivenza del nuovo anno.
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Nella Grecia antica era la dea Hera a percorrere il cielo portando doni e abbondanza durante le dodici notti del solstizio.
Giunone fa piovere doni a Venezia (dettaglio) di Paolo Veronese, tra il 1554 e il 1556
Si diceva anche questi voli notturni portassero le figure femminili verso convegni dove non c'era traccia di esseri maligni e stregoneria. Ben presto però queste figure ebbero una connotazione negativa perché vennero collegate ai riti che le matrone romane tributavano in onore di Diana, simbolo della Luna, che la Chiesa aveva condannato come pagane, stimolando così la fantasia popolare.Diana divenne una divinità infernale, malvagia e dissoluta, votata a Satana.
Diana come personificazione della Notte di Anton Raphael Mengs, 1765 ca.
Presso i tedeschi del Nord, Diana in volo fra Natale e l'Epifania diventò "Holda", più nota come "Holle" che contiene in sé il bene e il male: benevola con i giusti e i retti, malvagia e crudele con chi fa il male ed è prepotente.
Holda, la buona protettrice di Friedrich Wilhelm Heine, 1882
Nella Germania del Sud prese il nome di "Frau Berchta", la signora Berchta; in lei predomina l'elemento negativo, infatti è crudele e spaventosa, anche se talvolta è capace di pietà e animata dal senso della giustizia.
Frau Holle, o Berchta e il suo corteo, 1873
Fra le tante figure dall'aspetto ambiguo e crudele "ecco che finalmente prende il volo sulla sua scopa una strega di buon cuore: la Befana" (piccola nota: da La Befana vien di notte di Giorgio Mauri). In lei confluiscono, per rinascere sotto una nuova luce, tanti elementi di figure che l'hanno preceduta: la generosità della dea Strenia, i concetti di fecondità e fertilità di Diana, il truce aspetto derivato da certe streghe e una punta di crudeltà trasmessole dalla sorella tedesca Berchta. Insomma, nella Befana rivivono culti pagani, tradizioni magiche pre-cristiane, antiche consuetudini, che la rendono una delle figure più affascinanti e misteriose dell'immaginario infantile e adulto.
Queste informazioni derivano dal libro Le Streghe in Romagna - un viaggio nel paese della fiaba e della cultura popolare di Patrizia Danesi ed. Il Ponte Vecchio