L’oroscopo sovietico di Leo Breznev

Creato il 24 ottobre 2015 da Davideciaccia @FailCaffe

Da poche settimane esce un esilarante oroscopo sovietico. L’oroscopo di Leo Breznev dispensa consigli paternalisti e suggerimenti in pieno stile KGB. Insomma l’unico oroscopo letto dal compagno Vladimir Vladimirovič Putin.

Non ricordo quando esattamente ma una volta Rob Brezsny, tramite le pagine del suo oroscopo, aveva messo al corrente mia madre di essere entrata nella fase Nicolas Cage; questo fatto, proseguiva, era molto curioso poichè Nicolas Cage non possiedeva in alcun modo le caratteristiche del capricorno: aveva vissuto in un finto castello, possiedeva una Lamborghini ed una volta aveva dichiarato di “voler essere Bod Denver che suona la fisarmonica fatto di acido”. Qualche tempo dopo il maestro divinatore mi aveva consigliato di proseguire la settimana prendendo esempio da Kevin Shelley, atleta americano che si era spaccato quarantasei tavolette di legno per il water sulla fronte, entrando nel guinness dei primati.

Ecco, se non è stato l’amore per l’astrologia, forse l’attrazione per le auto di grossa cilindrata e i sanitari han giocato un ruolo decisivo nel mio avvicinamento ai segni dello zodiaco.

Leone – dalla pagina facebook L’oroscopo di Leo Breznev

Quasi centotrenta riviste in tutto il pianeta lo hanno pubblicato. Spuntano come funghi, e dimostrano l’incontrastato successo, sgarbate invettive contro gli amici che si ostinano a pubblicare le sue deviazioni zodiacali su facebook. Stamattina ho anche trovato un generatore automatico di oroscopi à là Rob Breszny pensato per coloro che non riescono ad aspettare il venerdì per il periodico vaticinio.

Da qualche tempo, tuttavia, una nuova pagina punta a diventare il riferimento di chi cerca nelle stelle la quadratura della propria vita. L’oroscopo di Leo Breznev sembra una rubrica uscita dalla Pravda degli anni d’oro. Il nome potrebbe suonare ai meno attenti come una trovata simpatica per fare il verso al già citato Rob Brezsny, l’astrologo capellone. E’ per questo che bisogna spiegare ai nostri amici, in questo momento ingenui nemici della rivoluzione, che Leonìd Il’ìč Brèžnev è stato il segretario generale del partito comunista russo durante diciotto anni della guerra fredda.

Capricorno, 22/29 Ottobre 2015 – L’oroscopo di Leo Breznev

Ho deciso di mettermi in contatto con loro per fare qualche domanda ai responsabili di questa pagina. Un vecchio amico aveva un cugino il cui padre era ancora iscritto al Partito Comunista dei Lavoratori e tramite lui sono riuscito a far arrivare a destinazione (sconosciuta) le mie domande.

La prima risposta non è tardata ad arrivare:

La sua richiesta è già presso la direzione periferica per la russia Europea, tra soli 4 mesi raggiungerà l’ufficio georgiano dove potrà ottenere il visto e solo a metà aprile arriverà a Mosca. Lì tutto rallenta un poco, ma faremo il possibile affinché il Segretario la riceva prima del coma irreversibile.

Fortunatamente con un po’ di insistenza (due casse di vodka) sono riuscito ad accelerare i tempi e ad avere l’intervista più rapidamente del previsto. Eccola qui in esclusiva per i lettori caffeinomani.

Partiamo subito con l’oroscopo che pubblicate periodicamente. Quante persone facenti capo al Politburo curano l’oroscopo ufficiale del Partito?

Il Politburo consta di elementi variabili che non superano le tre persone, ma la collegialità è del tutto fittizia, naturalmente. Ognuno adempie al compito ispirato da piacere e necessità, ma è sulla seconda che si lavora meglio. Il compagno illustratore potrebbe compilare un segno rimasto incompleto per l’arresto di uno scrivano, come il compagno autore potrebbe agghindare un’immagine se l’altro aveva di meglio da fare, come scaricare uranio con le nude mani. Abbiamo poi un compagno per la propaganda, utilissimo mi creda.

Come mai di colpo nell’ottobre del 2015 compare una pagina così rivoluzionaria (sic) su facebook? Cosa pensa il Partito di questo strumento di comunicazione di massa evidentemente figlio della cultura di consumo?

Queste cose nascono da una breve intuizione, nell’euforia del momento, spesso dovute a ragioni risibili e vacue che voi borghesi chiamate “il sale della vita”. La vita però poi si prodiga con mille impicci a farvi intendere come 16 ore di lavoro bastano e avanzano al sistema neurovegetativo senza bisogno di altre stronzate. Tuttavia, il mezzo di Feisùc, che fin da subito bramava di rubare in casa del ladro, proponendo quote da pagare per fare propaganda della pagina, è un mezzo non condannato dal partito, certo esalta le individualità rendendo ancora più vertiginosa la loro caduta al cospetto delle cose reali, effetto tipico delle culture capitaliste, mentre noi preferiamo creare un grigio sfondo dove tutto si rende eguale. Stesso risultato, ma almeno con noi si evitano i mici, le petizioni, le introspezioni languenti sull’amore concluso o il tramonto sul mare.

Ho trovato che l’approccio da voi utilizzato, quello cioè di unire la lettura delle schede astrali con dei suggerimenti di costume e con delle metafore molto sottili, sia in parte utilizzato anche dal famoso poeta-astrologo Rob Brezsny. Quale opinione avete del soggetto? Siete stati voi ad aver preso spunto dal suo metodo oppure è stato l’americano ad essersi ispirato alle vostre interpretazioni?

Vede, noi abbiamo cagnolini nel cielo, alcuni compagni astronauti, e ogni settimana riceviamo rotoli di dati fisico-matematici nei quali ci si disvela quel che nel cosmo accade. Brezny forse può vantare questa tecnologia? Di certo la banalità, quantomeno stilistica,  degli oroscopi di un tempo è via via scomparsa grazie a lui e ad altri personaggi, ma quello che a noi preme è forgiare certezze nell’Uomo Nuovo Sovietico, non strani giochi di corrispondenze mnemoniche.

Quello che apprezzo del vostro oroscopo è la grande conoscenza di fatti, di luoghi geografici, insomma, della Russia in generale. Voi continuate a ricordare molti aneddoti che i più hanno dimenticato da tempo, mi viene in mente quello fra Stalin e Tito dove la nostra Rita Pavone gioca il ruolo della femme fatale. Il tempo passa per tutti. Come fate a ricordare tutte queste cose? Fate attenzione a conservare ogni memoria in un archivio personale, proprio come il nostro ex presidente Giulio Andreotti, oppure integrate le vostre informazioni con delle letture di piacere?

La Russia, se a casa non c’erano socialisti (fatta eccezione per il PSUP) o democristiani, era un luogo mitico al pari degli Stati Uniti. Una terribilità di nucleare devastante e cupa dittatura arrivava da Tv e chiacchiere, ma il vecchio zio stalinista, che credeva nel partito come la zia credeva in Giovannii Paolo II, o le decorazioni dell’Armata Rossa vendute a poche lire in qualsiasi rotatoria tra il ‘92 e il ‘94, esercitavano un fascino sopraffino. Ai tempi innamorarsi della putrescente URSS era qualcosa di metafisico, era sfuggire allo stronzo con lo skate o con la palla da basket, o al catechista cerebroleso, solitamente figli di papà e ignoranti come un culo di somaro.Da lì ogni notizia su quel mondo ti attrae, funziona come per le leggende orali, si mescolano, si depositano riaffiorano. Immesso in un contesto emotivo ogni dato storico, sia preso al volo da un blog di cucina russa, trova la sua giusta connotazione.

Richiamando un’altra volta in causa Brezsny, il millantatore ha pubblicamente dichiarato che i suoi scritti di riferimento sono Jung, Blake e Steiner. Ma, parafrasando almeno per una volta il dissidente Iosif Brodskij, la memoria di una civiltà non può e non deve diventare memoria di un’altra. Ai lettori, quindi, farà piacere sapere quali sono i libri che più hanno influenzato le vostre azioni ed i pensieri.

Che i lettori debbano sapere qualcosa oltre a quello che leggono è una convinzione tutta occidentale, e opinabilissima tra le cose. Un buon lettore ama piuttosto sapere l’incremento dell’industria metallurgica. Comunque, nella rosa di massoni ed erotomani borghesi citati da Brezny rifulgono certo idee non trascurabili che si stima vengano da molto lontano ed elaborate in tanti altri frangenti. Voi italiani le ritrovereste in un Ficino o in un Savinio, ma non ci fanno i corsi serali con gli incensini appresso, quindi capisco che ve ne fottiate.

Bilancia – dalla pagina facebook L’oroscopo di Leo Breznev

La leggenda raccontata da Edouard Savenko, meglio conosciuto come Limonov, dice che l’attuale presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovič Putin, dopo essere stato ufficiale del KGB, nel subbuglio politico succeduto al disfacimento dell’Unione Sovietica abbia fatto il tassinaro per qualche tempo. Tutto sembrava perduto per lui, fino a quando non fu nominato consigliere del Sindaco e le cose hanno cominciato a girare per il verso giusto. Da lì la sua ascesa nel mondo della politica è stata inarrestabile. Quello che i nostri lettori si chiedono a questo punto è: ci sono altri colpi di fortuna che ci dobbiamo aspettare per il futuro?

Dove c’è un funzionario grigio che sappia fare della solerzia il suo faro anche in questi tempi di superficialità e protagonismo, lì ci sarà un nuovo figlio della Dottrina Breznev: spiccherà sugli scalmanati come sui saggi, sugli ignoranti come sui dotti, lui li conosce tutti e non vuol essere nessuno di loro, vuole essere soltanto grigio, grigio e determinato. Ve ne sono parecchi in giro, anche da voi. Poi se vi va di chiamarla fortuna, a noi non può che farci piacere.

Avrei voluto proseguire con le domande ma purtroppo non è stato possibile. Al prossimo piano quinquennale, mi è stato detto, avrò la possibilità di farne altre cinque. Non di più.

Ogni giovedì il Politburo rende pubbliche le interpretazioni settimanali delle stelle della galassia sovietica, un oroscopo che fa riferimento ad astri “per nulla simili alle stelle borghesi e antirivoluzionarie sotto le quali abbiamo soggiaciuto per millenni”. Attenti ai particolari e dotati di quella cinica ironia che in redazione tanto ci piace, i preposti alla divinazione stanno facendo un ottimo lavoro distribuendo al popolo saggi oracoli e consigli paternalisti che forse avrebbero salvato la vita anche a quell’ubriacone di Venedikt Erofeev.

Ariete – 22/29 Ottobre 2015