l'orrore... l'orrore...

Creato il 09 giugno 2011 da Omar
Che sublime baracconata Bastardi, di Federico Del Zoppo e Andrés Arce Maldonado, strampalatissima pellicola del 2008 che racchiude in sé tutti, ma proprio tutti i mali del nostro cinema attuale, un'operina talmente brutta, costosa (3 milioni di euro gettati al vento) e insensata - a dispetto di un cast che poteva fare faville - che andrebbe proiettata nelle scuole di regia a mo' di deterrente estremo. Accolto trionfalmente dal Comune di Trani, nella Puglia più assolata, dove è stato girato grazie alla pecunia di Nicolino Matera (nome legato al porno degli anni Settanta), vorrebbe essere un omaggio al poliziottesco di venerata memoria, approfittando del revival del cinema di genere promosso da Tarantino e soci nell'ultimo decennio. Risibile il risultato finale, con un plot narrativo talmente sconclusionato da meritarsi il diniego dei finanziamenti statali poiché «non riesce a svilupparsi compiutamente né sotto il profilo narrativo, né rispetto allo sviluppo e alla connotazione dei personaggi».La storia (storia?) s'impernia sulla insanabile rivalità tra i due clan locali: gli Juvara e i Patene, i quali si dichiareranno guerra all'ultimo sangue quando i due rampolli (Luca Juvara e Alessandro Patene) si sfideranno a una gara in moto per poter partecipare a uno spettacolo condotto dall'affascinante Lenka. Per un errore Luca provoca la morte di Alessandro. Il padre della vittima, Sante, giura vendetta. Mentre Luca viene nascosto da Lenka (che ha la figlia nelle mani della banda Patene). Intanto Sante, con la mediazione del parroco don Alfonso, fa pervenire agli Juvara una proposta. Rinuncerà alla vendetta se loro ruberanno per loro la preziosa corona di Re Manfredi che sta per essere esposta in città. Al cimelio è però interessato anche un famoso ladro soprannominato Il Gatto.Di fronte allo stomachevole dispiegarsi di una vicenda che sbaglia tutto (tempi, effetti speciali, doppiaggio, locations, ritmo, persino lo score risulta fuori sincrono al punto da sembrare eseguito dal vivo) ci si ritrova a chiedersi per quale fottutissima ragione attori di fama internazionale come Giancarlo Giannini e Franco Nero nonché interpreti che hanno contribuito non poco a rendere unico il cinema italiano minore come Enrico Montesano e Barbara Bouchet si siano imbarcati in un progetto tanto raffazzonato, deprimente e mal composto (e la risposta, ahinoi, non può che risiedere in quelle due magiche paroline: "assegno" e "cospicuo"). Da comica l'italiano stentato di Eva Henger (espressiva come una mela cotogna), inappropriato l'ormai sfatto e imbolsito Don Johnson (che sostituisce Depardieau, sfilatosi all'ultimo momento dopo aver nasato la patacca) mentre l’unico umorismo davvero divertente è quello involontario. Per il resto regna sovrana l'incompetenza, e una certa aria da filmaccio-porno (con un produttore siffatto, non poteva essere meno). Consigliata la visione solo a masochisti e cultori del peggio.

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