Partiamo da una premessa: ho una passione per gli orsetti di peluche (sì a 30 anni passati, lasciamo stare) e per Londra. Quindi quando tempo fa ho visto la pubblicità del film dell’orsetto Paddington mi sono illuminata e ho pensato che non poteva deludermi. E in effetti non lo ha fatto, anzi è stato una piacevole e simpatica scoperta. Una bella favola per tutta la famiglia di amore, coraggio e buoni sentimenti ambientata in una Londra magnifica come sempre.
Paddington è un orsetto che ha sempre vissuto nella giungla peruviana con la zia Lucy che lo ha educato a colpi di Bbc, panini alla marmellata di arance e fantasie su Londra influenzata dall’amicizia con un esploratore inglese. In seguito ad un terremoto che distrugge la loro casa la zia esorta il piccolo Paddington ad andare nella capitale inglese a cercare una nuova casa più adatta a lui. Così l’orsetto tenero, dolce, educato e coccoloso si ritrova alla stazione di Paddington a Londra (da cui il nome appunto) munito solo di un cappellino rosso e di una valigia e qui viene accolto da una stramba, originale ed affettuosa famiglia londinese: la famiglia Brown, dotata tra l’altro di una casa spe-tta-co-la-re che voglio anch’io. Il signor Brown, di mestiere analista dei rischi, è molto scettico all’idea di tenere un orsetto in casa e vorrebbe affidarlo ad un tutore mentre la moglie, di professione illustratrice di racconti d’avventura, si affeziona all’istante all’orsacchiottone (ma come si fa a non affezionarsi?!).
Dopo varie peripezie e guai combinati da Paddingoton, oltre al pericolo rappresentato dalla signora Millicent (interpretata da Nicole Kidman) la figlia del famoso esploratore che vuole acciuffarlo per impagliarlo, l’orsetto e la famiglia Brown scopriranno di avere un gran bisogno l’uno dell’altra. La conclusione a cui arrivano è che “ogni casa dovrebbe avere un orso e la giornata della marmellata”