Essendo la storia incentrata sul mistero del mosaico che si trova all'interno della cattedrale di Otranto, la cover rispecchia quella che è l'anima del romanzo; Nonostante questo sia un sequel del precedente libro L'anello di ferro ( QUI ) può essere tranquillamente letto da solo. Anche questa volta i personaggi secondari del primo libro sono emersi dal loro ruolo con prepotenza, per cui Ornella Albanese si è dovuta rassegnare e scrivere la storia su uno di loro! Caspita, non si possono creare figure meravigliose e lasciarle nell'oblio!
Per quanto mi riguarda, questo romanzo dalla cover fantastica verrà molto presto affiancato a gli altri libri dell'autrice nel loro posto speciale sulla mia libreria...però c'è ancora tanto spazio! Capito Ornella?
Sito ufficiale dell'autrice QUI
Una cattedrale in Terra d'Otranto.Un mosaico che nasconde la soluzione di efferati delitti.Un guerriero impavido e un investigatore saraceno di nome Yusuf…
Il fiero Livio si innamora della fanciulla sbagliata, la bellissima e nobile Mirta, promessa fin da quando aveva tre anni al cugino.
Deciso a sfidare tutti pur di conoscerla, il ragazzo viene catturato e punito con ferocia.
Sarà il saraceno Yusuf Hanifa a intuire che la soluzione dei delitti si nasconde tra gli inquietanti mosaici della cattedrale di Otranto.
Livio e Mirta si incontrano dunque ancora una volta per perdersi di nuovo… ma tra efferati delitti, separazioni e vendette, riusciranno forse a superare tutti gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del loro amore.
Presentazione dell'Autrice
Un pomeriggio a Gallipoli. Guardando il mare, proprio lì dove sembra toccare il cielo, ho intravisto la linea più scura di una terra. Mi hanno detto che si trattava della Calabria e in quel momento, all’improvviso, ho capito come avrei scritto il romanzo di Livio. Vi ricordate Livio, quel bambino “con il cuore nero” che appare ne L’anello di ferro? L’Oscuro mosaico è la sua storia, una vicenda completamente autonoma rispetto al precedente romanzo, legata da fili quasi invisibili. E’ la storia di un bambino che fugge dal proprio passato, già molto difficile, e che diventa adulto con il peso di quel passato sulle spalle. La terra dove lui si rifugia è la Terra d’Otranto e la sua patria sembra lontana, eppure è vicina, visibile sul pelo dell’acqua nelle giornate più limpide.
Quello che mi è piaciuto di più, scrivendo questo romanzo, è stato immaginare i luoghi che conosco e che amo guardandoli attraverso gli occhi dei miei personaggi. La Terra d’Otranto, con Lecce, Castro, Gallipoli, le grotte di Roca Vecchia… Passeggiavo per quei luoghi, osservavo la vegetazione senza tempo, le cale, le scogliere, le grotte e cercavo di immaginare come potessero essere quasi mille anni fa. E poi mi è piaciuto dare vita a personaggi che avevo conosciuto solo attraverso poche righe sui libri di storia. Guglielmo il Malo, nella sua residenza arabeggiante di Palermo, circondato da concubine e da eunuchi, il suo consigliere Maione, la complessa personalità di Tancredi d’Altavilla, nipote bastardo del re, che lotta per conquistare un trono che è convinto gli spetti di diritto.
Il romanzo è ricco di vicende e di personaggi. Su uno sfondo storico molto affascinante, si dipana la storia di un amore forte, quasi violento, che resiste al tempo e che si intreccia a un mistero da risolvere tra le tessere di pietra di un mosaico.
(Fonte)
Estratto del libro
Guardate pure il cielo, ma non dimenticatevi della terra. (Lynneth, della Casata di Drengot)
Era una notte senza tempo. Abbracciava la terra come un manto silenzioso, isolandola in un bozzolo di tenebre.
Yusuf Hanifa, il medico guerriero, varcò il portale della torre e uscì in quel buio. Se lo sentì scivolare addosso come materia fluida, tiepido e leggermente umido. Poi lo udì animarsi di un fremito di foglie.
Brezza leggera, pensò, slacciandosi il mantello.
Nella sua vita lui aveva incontrato innumerevoli venti e di tutti aveva amato la forza. Li aveva seguiti o li aveva contrastati perché è questo che gli uomini fanno sulla terra: seguono il vento o si oppongono a esso.
C'erano le raffiche di burrasca che portavano profumi di terre lontane. Percuotevano il mare incupito, gonfiandolo, e scagliavano onde spumose contro la costa.
C'era il vento magico che disfaceva e ricomponeva il paesaggio, nel deserto dei padri, spazzando via le dune di sabbia e ricreandole più in là subito dopo. Vento pungente di mille granelli sottili.
C'erano le folate tese delle colline di Tarsia, che sibilavano tra gli alberi rendendo limpido il cielo e nitido il paesaggio.
E poi lui aveva esperienza anche del vento insidioso che fruga nell'animo degli uomini, portando alla luce antichi rancori e segreti sepolti dal tempo.
Quella invece era una brezza leggera, quasi l'ansito della notte.
Fermo nel cortile, Yusuf ne respirava piano gli odori. Erba tagliata, resina, biada fresca. Si girò piano verso le stalle e avvertì sentore pesante di bestie.
In notti come quelle, Yusuf Hanifa si interrogava sui misteri della vita e non riusciva a decifrarne neppure uno. Un rompicapo attraente e impossibile.
D'altra parte i misteri non sarebbero tali, si diceva, se un piccolo medico arabo avesse avuto il privilegio di svelarli.
Uno scalpiccio leggero lo fece trasalire. I suoi occhi si erano abituati al buio, così riuscì a percepire una piccola ombra veloce. La riconobbe dal rumore irregolare dei passi e con lunghe falcate silenziose la seguì.
Ecco a voi care lettrici, il booktrailer di L'oscuro mosaico, realizzato dalla bravissima Silvia Basile
(Sito di Silvia Basile )