Il Lungomare dell'Ardenza, a Livorno, non sara' certo la Croisette, ma di belle ganze se ne vedono a iosa, quando la stagione e' in tiro; d'altra parte la citta' labronica non e' solo patria di Cristiano Lucarelli, ma pure della Luana Vernacoliera.
A poche centinaia di metri dalla Regia Accademia Navale e' tutto un susseguirsi di Chioschi e attrazioni varie che vi offrono conforto a solleone e mareggiate maiale.
A guardarsi d'intorno non ve' che l'imbarazzo della scelta, eppure noi, senza imbarazzo, invero, ci siamo assieduti chez l'Ostricaio, Stuzzicheria di Mare.
Niente di che, diamine, ma qualche spunto divertente l'abbiamo trovato.
In neanche 80 metri quadri si trovano tavoli fronte mare, sedie fronte strada con uso di tavolino, sala interna con allegati bancone, cucina e servizi.
Si occhieggiano antipastumi assortiti, tra cui ci ha incuriosito un Baccala' fritto sottoaceto.
Di Entre' si smanetta prevalentemente di Crudo in vari assemblaggi, e non solo Ostricari.
Ci siamo accontentati di un piu' semplice tandem a base di Fasolari e Tartufi che non ci ha certo fatto rimpiangere le piu' nobili e aristocratiche vulve marine (o si dice valve?).
Pur se come specialita' della casa venivano presentati degli Gnocchetti
dell'Ostricaio (mantecati con crema di gamberetti rosata) noi siamo stati attratti dai medesimi alla Pantani, cioe' a mo' de Pirata, con Gorgonzola e Vongole Veraci.
La pensata era buona, ma se specificavano che, delle componenti, l'Aglio
era muy presente avremmo forse optato per quei Tagliolini allo Scoglio
Bianco che vedevamo girare in molti tavoli shakerati assieme a Cozze e
Vongole, Veraci semper.
E' vero che, per certi versi, Livorno sta agli antipodi di Arcore, ma non
sapevamo che, pur di esorcizzare il Sor Bandana, achi' si usasse l'Aglio in quantita' cosi' industriali.
Si possono trovare sia il Fritto che la Griglia d Paranza, e pure il Caciucco, salvo ordinarlo a prenotazione cooperativa di almeno 6 assatanati consorziati.
Al Cartoccio ci siamo trovati con una vivace e generosa commistione di totani, triglie e orate, tutti in versione baby & mignon.
Forse da Eraclio sara' meglio, ma in questa Capanna labronica non abbiamo avuto rimpianti.
La cosa divertente e' il melting pot che si ritrova ai tavoli: dal manager in trasferta che declama ai malcapitati interlocutori locali asset e strategie delle Lehman Brothers; al professionista che era venuto qui per godersi in santapace (e silenzio) due tagliolini e qualche elzeviro; si trova lo sciupafemmine rielaborato a Lampados & Technogym in evidente "stand by" ... professionale, cosi' come qualche piu' o meno bonazza velata random da parei semi.virtuali, in attesa di tornare salamandra sugli scogli.
Qualche autoctono in pausa lavoro (vero) di occupazione artigiana o di commercio minuto.
Albionici di passo (ormai malfermo) con la spilletta "Woodstok, c'ero anch'io" ma viene il dubbio che siano passati qualche anno prima pure da Dunquerke
Sorbetto della casa, qualche grappa, gli inevitabili limoncelli .
Si intravedono Dessert che rimandano a Semifreddi di torrone con cioccolato fondente.
Ai Vini, Prosecchi sconosciuti e Vermentini autoctoni, piu' qualche tributo locale alla vicina Valle di Luni.
Aglio a parte, un locale simpatico, informale, con una proposta ne' stellare, ma manco da catering de la playa pittato a Ristorante.
Cosi', tanto per tornare rinfrancati poi alla rena, o a dragare d'acchiappo o, piu' semplicemente, a lavorare di bicipiti o meningi.
L'OSTRICAIO - Stuzzicheria di mare
Viale Italia, 100 - Livorno
Tel. 0586 - 581 345 / Chiuso il Lunedi'
Tra i 35 e i 50Euro
Visto su: i.d.r. web
Di Anabasi