L’Ucraina blocca il flusso di gas russo: alle porte una nuova guerra energetica?

Creato il 11 novembre 2013 da Alessandroronga @alexronga

Dallo scorso venerdì l’Ucraina ha fermato l’importazione di gas russo: è l’ultimo capitolo del braccio di ferro commerciale in corso tra Mosca e Kiev. Oggetto del contendere, ancora una volta, il prezzo che l’Ucraina dovrebbe pagare alla Russia, ma sullo sfondo c’è la disputa per l’imminente accordo di libero scambio tra Kiev e l’Unione Europea a cui Mosca si oppone. Il flusso verso l’Europa, assicurano dalla russa Gazprom, non ha subìto tuttavia contraccolpi, considerato il fatto che attraverso il territorio ucraino transita circa la metà delle forniture russe dirette nell’Europa comunitaria. Diversamente da quanto accaduto in passato, stavolta sarebbe stata Kiev a bloccare i flussi d’importazione: lo conferma una fonte anonima della compagnia energetica ucraina Naftogaz, che però non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in proposito. Silenzio anche dalla Gazprom, che si è solo limitata a ribadire che “tutte le consegne di gas saranno rispettate”.

L’Ucraina paga oggi a Mosca 400 dollari per ogni 1000 metri cubi di gas russo importato: un prezzo che Kiev ritiene troppo alto per la propria indebitata economia, e che per questo ha chiesto alla Russia di rivedere i termini dell’accordo, iniziando intanto a ridurre le importazioni. Gazprom però non sembra disponibile ad una trattativa, anche perchè accusa l’Ucraina di non aver pagato ancora le forniture dell’agosto scorso.

Tutto ciò ha contribuito a fare aumentare le preoccupazioni per una nuova “guerra del gas” tra i due paesi, simile a quella che portò nel 2006 e nel 2009 ad una interruzione del flusso verso l’Europa occidentale. A ciò si aggiunge il fatto che l’Ucraina si appresta a firmare un accordo di libero scambio con l’Unione Europea il prossimo 28 novembre, che di fatto rappresenta un lampante tentativo di sganciamento dall’ingombrante vicino russo.

Sullo sfondo intanto si staglia l’ombra di un vertice tenuto lo scorso weekend tra Vladimir Putin e il suo omologo ucraino Viktor Janukovic: Arsenij Yatseniuk, capogruppo parlamentare del Batkivschyna, il partito a cui appartiene anche Julija Timoshenko, teme che dall’incontro, il secondo in pochi giorni, possa scaturire un clamoroso voltafaccia di Janukovic all’Unione Europea. “Chiederò informazioni sui contenuti di questo vertice al ministro degli Esteri Kozhara – ha dichiarato Yatseniuk -, e se emergerà che il presidente ha tenuto all’oscuro il parlamento dei temi discussi, allora procederemo con un’azione di impeachment nei suoi confronti per alto tradimento”.


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