Aspettando la Juventus impegnata nel big match di lunedì sera contro la Roma, il campionato si ritinge di bianconero, con l'Udinese nuova capolista in solitaria a 30 punti.
Un'altra prestazione convincente per la squadra di Francesco Guidolin, che questa volta piega il Chievo in casa per 2-1 grazie alla rete del capocannoniere Di Natale, già arrivato in doppia cifra, e all'incornata vincente di Dusan Basta. La prodezza di Alberto Paloschi non influirà sul risultato finale, ma rimane una gemma nella carriera del giovane attaccante scuola Milan.
Con questo successo i friulani centrano la settima vittoria casalinga consecutiva, per un rendimento da squadra che può lottare per lo scudetto, vero e proprio sogno proibito della tifoseria friulana.
Massimiliano Allegri aveva chiesto nove punti nelle ultime tre partite dell'anno, ma l'obiettivo rossonero sfuma immediatamente alla prima occasione, con il Milan che incappa in uno spettacolare pareggio in quel di Bologna. Il 2-2 finale è un altalenarsi di emozioni, di capovolgimenti e di sviste arbitrali da parte del direttore di gara Rocchi che fa infuriare sia la sponda romagnola che quella milanese, per due rigori non concessi per evidenti falli di mano. Nei novanta minuti succede davvero di tutto con Di Vaio bravo a sfruttare un errore della retroguardia milanista e a battere con un delizioso pallonetto Amelia. La reazione rossonera non si fa attendere e Clarence Seedorf scarica un imprendibile destro sotto la traversa. Nel secondo tempo le altre due reti: il rigore di Ibrahimovic e il destro fulmineo di Diamanti con la complicità del portiere rossonero.Due punti persi dai campioni d'Italia contro un avversario tenace e voglioso di fare bella figura; quando Ibra non gira per il Milan sono guai e ancora una volta Pato non risponde alle attese, fornendo una prestazione insufficiente e sotto le aspettative del tecnico toscano, che aveva puntato deciso sul brasiliano rispetto al connazionale Robinho.
A 28 punti in classifica e a pari con il Milan c'è la super Lazio di Edy Reja. Una squadra sempre più Miroslav Klose dipendente, con l'attaccante tedesco autore della doppietta decisiva nell'anticipo del sabato di Lecce. I biancocelesti trovano tre punti molto importanti per la loro classifica e rilanciano le loro ambizioni per le posizioni di vertice. Una sconfitta amara, invece, per i pugliesi e per Serse Cosmi alla prima sulla panchina salentina, che vedono sfumare un importante pareggio salvezza negli ultimi minuti e dopo aver sprecato due ottime occasioni per vincere con Di Michele. Per salvarsi, sinceramente, serve qualcosa di più ed il lavoro per Cosmi sarà molto lungo e difficile.Tornando alle vicende laziali, da segnalare l'infortunio di Federico Marchetti: il portiere starà fermo un mese e salterà l'impegno decisivo in Europa League, dove verrà sostituito dall'argentino Carrizo, ripescato dai bassifondi della panchina.
Vincere fa sempre bene e se per una volta lo si fa in maniera convincente e senza subire reti va ancora meglio: l'Inter torna al successo contro la Fiorentina e con i tre punti supera proprio i viola in classifica. Claudio Ranieri, con i soli Forlan e Snejder indisponibili, può contare sulla miglior formazione possibile e sui senatori in giornata di grazia. Maicon, Zanetti e Cambiasso tornano per una notte quelli del Triplete e i nerazzurri passeggiano sulle macerie di una Fiorentina, orfana di Jovetic e venuta a San Siro a giocare solo per il pareggio senza mai essere pericolosa dalle parti di Julio Cesar. Quando tutto gira dalla tua parte, anche la fortuna ti aiuta e se sul primo gol è bravo Pazzini (tornato al gol in campionato dopo più di due mesi) a sfruttare un'ingenuità di Natali e ad anticipare l'uscita di Boruc, sul secondo la buona sorte si traveste di nerazzuro e permette a Nagatomo di segnare il secondo gol in maglia interista: il giapponese viene colpito sulla schiena dal tentativo di rinvio di Pasqual con il pallone che dolcemente entra in rete per la gioia di tutto il pubblico interista, che può finalmente festeggiare un bel successo della propria squadra.Domani per l'Inter ci sarà già un altro esame: con il recupero a Genova, la squadra non può permettersi ulteriori scivoloni, perchè mai come ora servono punti per la rimonta verso l'Europa che conta.
Europa e Champions che tolgono energie sia mentali che fisiche e lo sa bene il Napoli, che non va oltre un misero pareggio contro il Novara. La squadra di Walter Mazzarri è apparsa stanca e con le batterie scariche, nonostante l'allenatore toscano abbia cercato di rivoluzionare lo schieramento iniziale, inserendo oltre ai tre tenori anche Goran Pandev. I piemontesi, scivolati al penultimo posto, passano in vantaggio con Radovanovic, ma vengono raggiunti negli ultimi dieci minuti dal gol dello svizzero Dzemaili, unica nota positiva di una serata storta per i partenopei. Il risultato rispecchia come il Napoli non sappia ancora gestire la doppia competizione: forse la rosa non è pronta a sorbire il doppio impegno e qualche ritocchino nel mercato invernale non sarebbe mal visto.
Negli altri match da segnalare la prima sconfitta casalinga del Palermo, che crolla contro un ritrovato Cesena e un Mutu tornato trascinatore dei romagnoli. E' del rumeno la rete del successo cesenate: tre punti d'oro per rivedere la luce della salvezza e cominciare a credere di poter fare un altro campionato. I rosanero non brillano e sbagliano troppe occasioni e devono ringraziare in alcune occasioni il portiere Benussi, che tiene più volte i siciliani in partita. La squadra di Mangia perde una buona chance per rimanere attaccata al treno delle prime ed ora deve guardarsi dal ritorno di squadre come Inter e Genoa, quest'ultimo vittorioso nella difficile trasferta di Siena per 2-0 con i gol del capitano Rossi e del solito incontenibile Rodrigo Palacio.
Non si può, infine, non spendere due parole sul posticipo di questa sera tra Juventus e Roma. I bianconeri con un successo tornerebbero in vetta e allungherebbero sul Milan, ma devono fare a meno del grande ex Vucinic e con Antonio Conte ancora indeciso sull'inserimento di uno tra Giaccherini o Estigaribbia. La Roma, invece, è chiamata all'ennesimo esame di maturità, forse l'ultimo per Luis Enrique, che non può più sbagliare e per questo si affida al ritorno di Capitan Totti e allo spostamento in difesa di De Rossi, per una squadra giallorossa martoriata da infortuni e squalifiche. Può essere il match della svolta sia dall'una che dall'altra parte e ci si aspetta grande spettacolo per un monday night da brividi e da gustare fino all'ultimo secondo.
Andrea Ziglio