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L’UEFA Europa League vista da vicino, visita al Museo dello Sport

Creato il 04 maggio 2014 da Simo785

Un museo…underground

Visita al Museo dello Sport di Torino del 02 Maggio 2014.
A cura di Marco Sanfelici.  

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Il trofeo dell'UEFA Europa League esposto l' 1 e 2 Maggio al Museo dello Sport di Torino

Tra poco anche gli ultimi resti di quella che è stata la più grande industria italiana traslocheranno da Torino.
Rimarranno a lungo le vestigia di una città in fermento    continuo, i cui abitanti si cambiavano alle 06,00, alle 14,00, alle 22,00. Eppure la Torino di oggi sembra aver fagocitato il cambiamento epocale senza dare    in escandescenze.
Anzi, pare quasi impegnata nella ricerca di una strada alternativa e densa di opportunità, come la  via turistica, in una    capitale di ducato, regno e nazione, sede della dinastia italica maggiormente rappresentativa di un passato glorioso, testimoniato da palazzi, chiese e strade    che sfociano in affascinanti  quinte teatrali.
Per non parlare dell’enogastronomia!   
Quali migliori sentinelle in una città che si vota al turismo dei musei? Torino ne è dotata a piene mani. Da quello Egizio, al museo delle Arti decorative di Palazzo    Accorsi, da quello del cinema alla Mole al Museo della Montagna ai Cappuccini. Chi ha detto poi che andare per musei vuol dire ricercare cose antiche?   
Non è certo il caso del Museo dello Sport, con sede allo Stadio Olimpico (ex Comunale), stadio che ospita la partite interne del Torino.   
In un pomeriggio di pioggia insistente come sovente capita a maggio alle nostre latitudini, vado a curiosare per conto di Bar Frankie.   
Incontro Victor Fiore, giornalista, autore e regista, alle prese con un film sulla storia di un suo zio che giocò a lungo nel Casale e che provò ad approdare al    Torino. Un grave infortunio gli precluse le porte della prima squadra, salvandolo paradossalmente dalla tragedia di Superga.   
Siamo entrambi attratti dall’esposizione della Coppa U.E.F.A. nel museo per due giorni.
In occasione della finale allo Stadium, il sindaco Fassino ha promosso un’esposizione itinerante.
Nel frattempo la Juventus ha pensato bene di smarrire il biglietto per la finale!   
Un vero peccato dover faticare per trovare l’ingresso e scoprire che il tutto si cela nel ventre dello stadio: altra location aiuterebbe, eccome!   
Un museo allestito in poco spazio, ma con evidente competenza e senso della coreografia, pareti zeppe di cimeli e di maglie dei campioni più rappresentativi    di ogni sport.
Dapprima canotte di cestisti e magliette di pallavolisti (che grandi passati e che enormi sprechi, sotto la Mole!) e poi Livio Berruti in primo piano, gloria torinese e memorabile vincitore del 200 mt. a Roma.
Da non saltare  la sala dedicata alla ginnastica, al tennis    ed alla boxe: racchette famose come quella di Gardini, guantoni ed accappatoio, nomi come Benvenuti, Lopopolo (scomparso di recente), Duilio Loi e Mazzinghi. La canoa di Josepha Idem e finalmente la Coppa! In una teca, attorniata dalle maglie delle squadre italiane che l’hanno vinta: da sinistra, Inter, Parma, Napoli    e Juventus.
Una sala intera è dedicata al Torino, manca quella dei “dirimpettai”, negazionismo da stadio?   
Niente da dire: un ottimo posto, nel quale immergersi un’ora nei ricordi sportivi personali e nel racconto di epoche e dimensioni diverse nell’evolversi del gusto    e della pratica sportiva.
Se vi succede di transitare da Torino, vale la pena di farci una capatina.
  
P.S. Un particolare ringraziamento alla sig.ra Elena che ci ha accolto con cordialità e disponibilità, da vera padrona di casa. Una donna attiva come lei, che alla domenica ha solo da salire i gradini dall’underground agli spalti, volete che non sia a proprio agio allo stadio Olimpico (per me Comunale!)?    Marco Sanfelici


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