Dato che Roma (e anche casa mia) è allagata e sono impossibilitata nel fare qualsiasi cosa di produttivo, apro il mio spazietto virtuale per aggiornarvi (finalmente) su quello che ho fatto quasi un mese fa: il tour gastronomico per le vie di Foligno in occasione de I Primi d’Italia.
Partenza sabato 1 Ottobre, soleggiata e caldissima mattinata romana: arriviamo, dopo un paio d’ore di giretti tra le montagne umbre e di file create senza motivo, nel carinissimo hotel Casa Mancia dove lasciamo velocemente la macchina per buttarci subito tra i tantissimi primi che la rassegna ci proponeva -dato che la nostra stanza sarebbe stata disponibile dalle 14-. Prima tappa al Pastificio Belli (23), dove ci attendeva un tris di ravioli di ricotta e spinaci in salsa rosa, taglierini al pepe con fave e guanciale e capunti alla caponata; seconda tappa dedicata alla polenta (12).
Una volta riempita la panza siamo andati a prendere la stanza e a “testare” quanta schiuma potesse creare un barattolino di bagnoschiuma in una jacuzzi (mi tratto bene!!)..
La terza tappa della giornata ci ha portato – errata corrige: io ho trascinato il Secchione- ai Primi di Mare (20) che potete vedere nella foto.. la lasagna ai frutti di mare e pesto era eccezionale! La botta finale è stata la quarta tappa, Nuraghi e Tipicità Sarde (16) dove ho mangiato un porcetto (si scrive così) niente male, gnocchetti, una specie di insalata di calamari e verdure ed una pasta strana e non molto buona.. ma vabbe!
Il secondo giorno ci ha raggiunto la compagnia del Secchione; con loro abbiamo assaggiato: pappardelle al cinghiale, tagliatelle fave e barbazza, strozzapreti all’ortolana, gnocchi palombo ed olive nere, tagliatelle al salmone, ravioli di bufala con pomodoro e basilico ed umbricelli alle verdure.. insomma, una bella botta di carboidrati!
In tutto ciò devo dire che anche a tempo c’è andata di lusso.. un caldo pazzesco ed un sole splendido ci hanno permesso di girare per boutique della pasta, vie cittadine e di mangiare all’aperto. Insomma, anche per quest’anno posso ritenere soddisfacente la mia “permanenza folignese”.. però ora, vi prego, fatemi disintossicare!
[aggiornamento] C’è però da dire che l’organizzazione in alcune tappa non è stata eccellente come gli anni passati: a mio parere tutta quella gente poteva essere gestita in modo diverso. Chiudo un occhio giusto perchè gli organizzatori hanno sempre a cuore il fattore ecologico del’evento, facendo utilizzare piatti e posate biodegradabili e mettendo il compratore difronte all’artigiano/agricoltore, eliminando così costi e passaggi intermedi superficiali.
Per chi se lo fosse chiesto la sottoscritta è tornata a casa con: 10 stecche di cannella, una busta di maggiorana, un ciondolo fatto di pasta (che poi devo capì dove trovano queste forme assurde), cioccolatini, taralli.. e zero libri!!