L'ultima cena, un dipinto da ammirare e da ascoltare

Creato il 22 febbraio 2012 da Upilmagazine @UpilMagazine

Il mistero della musica celata - Up 4 - p. 37

Ci sono misteri che sembrano non avere mai una soluzione. Misteri che quando si comincia a scoprire qualcosa, a sollevare un angolo del velo che nasconde tutto, si ha l'impressione, o la paura, che sarebbe bene continuare a mantenere il segreto. Restare con il dubbio. Con l'intuizione, ma non con la certezza. Con la probabilità, ma non con la verità. A volte questi misteri hanno il nome di un uomo. A volte, invece, hanno l'immagine di tanti uomini. Quando però si rappresentano i dodici apostoli ne L'Ultima Cena, allora il mistero stesso stupisce, depista, ma non scoraggia. Il Cenacolo di Leonardo da Vinci, una delle opere più celebrate e dibattute dell'umanità e dell'arte mondiale, si presenta come un codice segreto. Tra le pieghe della tovaglia è nascosto un sublime inno a Dio composto dallo stesso artista rinascimentale. Il dipinto di Leonardo cela una composizione musicale, perfettamente strutturata ed eseguibile. Un requiem che accompagna il momento drammatico dell'Ultima Cena. La clamorosa scoperta è di un musicista ed esperto informatico ozierese: Giovanni Maria Pala. Sono bastati tre anni di studio sul Cenacolo di Leonardo da Vinci in Santa Maria delle Grazie a Milano per avviare un intenso lavoro di interpretazione e venire così a capo di un mistero svelato dopo cinquecento anni. Pala, attraverso la posizione delle mani degli apostoli e dei pani disposti sulla mensa, ricava una frase musicale nota solo al suo artefice. Leonardo da Vinci fu anche un "eccellente sonatore di lira", nonché un sottile costruttore di enigmi. L'artista nel suo dipinto avrebbe potuto trafugare una melodia? Lo ha fatto? La tesi di Giovanni Maria Pala, autore del libro "La musica celata", si regge su un pentagramma nascosto tra le mani dei discepoli di Gesù Cristo, messe in preciso rapporto con i pani, e le linee che solcano la tovaglia della Sacra Mensa sia in verticale che in orizzontale. Quelle linee sembrano costruire una sorta di tracciato compatibile con l'idea di un pentagramma. Ma c'è di più. Nella musica de L'Ultima Cena si cela anche un messaggio. Una frase scritta in ebraico antico che, a sua volta, nascondeva una figura, come in un circolo nel quale le immagini si trasformano in suoni ed i suoni in immagini. E uno dei misteri del Cenacolo si svela in una sinfonia celestiale.

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