L’ultima estate in olanda con l’hashish libero. un giro di vite sui coffee shop

Creato il 07 giugno 2011 da Madyur

I famosi coffee-shop olandesi, dove potevi entrare e ordinare marijuana e hashish, non saranno più locali pubblici. Dovranno trasformarsi in club privati e vietati agli stranieri. Il governo del conservatore del premier Rotte , piegandosi al pressing della destra radicale , ha varato una severa legge antidroga, che appunto pone duri limiti anche ai coffee-shop. E alla fine dell’estate entrerà in vigore. Questa è l’ultima estate fatta di droghe leggere libere per chiunque visiti Amsterdam. Poi addio.

Finisce così , sullo sfondo della generale svolta a destra olandese , un emblema della Gedoogd , quell’idea di paziente tolleranza verso chi senza disturbarti vive a modo suo , anche con abitudini anticonformiste. Un idea che aveva fatto dell’Olanda un simbolo e un paradiso dei desideri di piccoli paradisi proibiti di generazioni di giovani e meno giovani. Finora in Olanda possesso e consumo di hashish non erano autorizzati esplicitamente , ma comunque tollerata : nei coffee shop potevano essere immagazzinati fino a 500 grammi , anche se polizia e gendarmeria effettuavano pochi controlli. Fino a 5 grammi il consumo era consentito.

La nuova legge introduce il fatto che i coffe shop diventino club privati. Potranno continuare e vendere hashish , ma solo ai membri. Ogni volta dovranno controllare all’ingresso tessera del club e documento d’identità , e ogni club non potrà avere più di 1500 soci. Gli stranieri saranno esclusi : solo cittadini olandesi maggiorenni potranno diventare membri del club.

I coffee shop sorsero negli Anni Settanta. Ad Amsterdam , attorno a Leidseplein o nel quartiere del Jordaan , sono i più noti. Nomi famosi , nell’ambiente : da Mellow yellow , che si racconta fu il primo ad aprire , a Bulldog , da Dolphins a Pink Floyd , a Jamaica che sembra di resuscitare sogni e motivi di Bob Marley. Pochissimi tra i coffee shop possiedono la licenza di service anche alcolici. Di solito , offrono panini , caffè o te , e su un menù separato diverse varianti di hashish, e spesso anche buona musica , adatta all’occasione.

I coffee shop non hanno mai avuto l’autorizzazione di farsi pubblicità diretta, quindi hanno sempre vissuto di fama, di reportage dei media , di passaparola.


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