L'ultima Laverda

Da Inazumaluke




Ne parlavo con Leo l'altra sera. A ripensarci, cominciò tutto così per me. Dicembre 1999. Al Motorshow di Bologna c'erano ancora le motociclette, faceva freddino, mia moglie aspettava la mia bimba. Quella vera. C'era ancora la Laverda, le cui ultime moto bisognava essere proprio affezionati al marchio per farsele piacere. Però questa Lynx, col motore Suzuki 650, la linea un po' Monster, ma più elegante, attirò la mia attenzione di ex motociclcista, ormai ridotto allo scooteraggio di media cilindrata, ma voglioso di tornare in sella a una moto vera. Ci montai sopra e la sentii subito mia. Ne avevo provate altre, ma mi stavano larghe, e questa mi sembrava proprio giusta. Cilindrata non esagerata, una settantina di cavalli e un motore di cui si dicevano meraviglie (e se ne dicono tuttora). Giusto una quindicina di milioni (forse meno, chi se lo ricorda?) e un paio di mesi di pazienza per trovarla dal concessionario.... Diceva la bella signorina dello stand, e annotava le prenotazioni... Ma poi, per Laverda, fini tutto così. Con la sola soddisfazione di non vedere il proprio marchio su qualche motociclo utilitario come è successo a qualche altra gloriosa casa italiana. A quel motoshow c'erano anche le nuove Moto Morini... Che storia. Io mi comprai Inazuma solo qualche tempo dopo: la Laverda non c'era più e le Morini erano troppo care. Medita Colaninno, medita.