L’ultima lettera (Il gusto del Piemonte)

Da Maurizio Lorenzi

Ecco un breve estratto del mio racconto giallo inserito nella prestigiosa raccolta “Il gusto del Piemonte”. Buona lettura.

L’ultima lettera

Carlo si grattò la testa.

Era lunedì e la piazza di Rosignano Monferrato era deserta. Era quasi ora di pranzo ed i pochi passanti andavano di fretta. Aveva trovato il portone del municipio serrato, allora era sceso sino alla chiesa di San Vittore Martire. Anche lì, però, nulla. Nessuno con cui fare due chiacchiere, parlare di libri, poesie, insomma, qualcosa che non fosse la filatura o i dazi imposti sui bozzoli e seta grezza. Due contadini lo incrociarono senza degnarlo di un saluto e tirarono dritto. Tutti i giorni la stessa storia. Nessuno aveva tempo da perdere per parlare con lui. Non che avesse molto da dire alle persone. Di solito si annoiava subito dopo le prime battute ed ormai la gente aveva iniziato a guardarlo male.

“Al diavolo”, si disse. “Per Dio”, proseguì.

Si piazzò sul muretto antistante il piazzale e scrutò il panorama del Monferrato che filtrava tra i tetti delle case. Alpi ed Appennini liguri si fronteggiavano da sempre. Immobili ed invincibili, protagonisti supremi di un duello eterno. Sbuffò, perplesso. Rovistò nell’inseparabile sacca e vi estrasse un libro con la copertina in pelle. Accarezzandola, ne rilesse mentalmente il titolo.

“Poesie da leggersi a passeggio, sottobraccio, al calar della sera”. Alle sue spalle, la delicatezza del tufo bianco, armonizzava la facciata della chiesa.

Olimpia passò per la piazza e notò il signor Cane. I soliti riccioli ribelli, le mani delicate che si muovevano con frenesia, le gambe rannicchiate e lo sguardo immerso nelle pagine di un libro. Talvolta, il viso si muoveva di scatto, passando dalla carta alle distese di vitigni che circondavano il paese. Quell’uomo non le era mai sembrato così bello. Perché bello lo era sempre stato, lei lo sapeva. Ma quel giorno era stupendo. Una meraviglia. Tutti lo consideravano il matto del paese, un disadattato, un solitario, un poeta sognatore, un perfetto inconcludente. Lei però sapeva che la sua era solo un’anima sofferente, incompresa, con delle sfumature misteriose.

Le era sempre piaciuto, soprattutto per quel lato indecifrabile, fuori dall’ordinario ed un giorno avrebbe trovato il coraggio di confidargli tutta la sua ammirazione………….  (…)

  

   MaLo


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