L’ultima notte al mondo è un romanzo sentimentale in piena regola: batticuori e schermaglie amorose sono gli elementi portanti della storia, insieme all’omosessualità di Javier, che viene ribadita costantemente, in modo quasi ossessivo. I personaggi sono raccontati in maniera un po’ urlata e a volte risultano privi di sfumature: Javier è praticamente perfetto, di statuaria bellezza e con un carattere gioioso e aperto; la protagonista, dal canto suo, è spesso goffa e impacciata, e accondiscende senza batter ciglio alle imposizioni di Javier e Roberta, che scelgono il suo abbigliamento, la costringono a estenuanti sedute in palestra e si ostinano a non ascoltare il suo parere. Simbolica di questa passività di Alice è la scena, che si ripete molte volte all’interno del libro, del nerboruto coinquilino che, in disaccordo con lei, la afferra di peso e se la carica in spalla, incurante delle sue proteste.
Come spesso accade nella piccola editoria, il libro è penalizzato da un lavoro poco attento in fase di editing e correzione di bozze; i refusi spesso rendono faticosa la lettura; espressioni come “prostituta d’alto borgo” o “reclinare una proposta”, ripetute più volte, insieme all’uso delle parentesi angolari al posto dei caporali, non contribuiscono a valorizzare il testo.
Il romanzo è scorrevole e pieno di entusiasmo, l’autrice, giovane e alla prima esperienza editoriale, ha energia da vendere e tanta voglia di raccontare; il libro calza a pennello per un pubblico di giovani donne, dalle adolescenti alle trentenni, alla ricerca di una commedia brillante.
Veronica Consolo, L’ultima notte al mondo, Giovanelli edizioni, Collana Cheveyo, 2015, pp. 236, € 16,00.