Un dossier pagato con i soldi del partito. Detective privati contro un membro del partito stesso.
Una notizia che riporta al massimo il calore della questione Lega. Belsito avrebbe tentato di raccogliere informazioni su Roberto Maroni sguinzagliando degli 007 genovesi con il compito di scoprire qualcosa di sporco negli affari e nelle amicizie dell’ex ministro degli Interni. La matassa Lega non si sbroglia, al contrario, si ingarbuglia sempre più tra soldi, diamanti, lingotti, auto, case, e ora, lo scandalo si tinge di giallo con Maroni spiato, che fa esplodere tutta la sua ira: ” È incredibile che l’ex ministro degli Interni sia stato oggetto di attività di dossieraggio, è un dossier che io ho visto, la verità è questa”. Il materiale è stato raccolto per motivi interni al Carroccio e “dai contenuti inverosimili, visto che non ho nulla da nascondere”. Una tiritera che abbiamo sentito spesso negli ultimi tempi, tutti innocenti e accusati ingiustamente.
Maroni non farà sconti a chi gli metterà i bastoni tra le ruote, nella corsa al segretariato. Ma cosa c’è dentro al fascicolo di Belsito? Gli agenti assoldati da Belsito avrebbero seguito una “pista nautica”. Speravano di scoprire affari opachi dietro la passione per la vela di Maroni. In particolare avevano individuato tre natanti che sarebbero riconducibili all’ex ministro: due motoscafi e un catamarano che sarebbe stato intestato a una società di un prestanome. Un motoscafo invece sarebbe stato trasferito a Portorose in Slovenia. Accuse che attendono conferma.
Il momento delle verità della guerra atomica leghista sta per essere svelato e a questo punto la Lega che da anni sbandierava la sua lotta contro gli imbrogli di Roma ladrona e contro lo Stato saccheggiatore, oggi, è nel ciclone dello scandalo della corruzione e la favola leghista sta piano piano sfumando, rivelando che era raccontata da un cialtrone, con uno spiccato gusto per la volgarità e una fascinazione per la violenza, un personaggio da osteria che tra i fumi dell’alcol e del sigaro,amava giocare a chi le sparava più grosse.