L’ultimo Caravaggio a Palazzo Zevallos Stigliano

Creato il 09 novembre 2014 da Vesuviolive

Un’istantanea drammatica e reale ci mostra la giovane Orsola che osserva il dardo conficcato nel seno, il sangue che scorre tra le luci, le ombre e i cremisi accesi.

Davanti a lei il suo carnefice, Attila re degli Unni secondo la leggenda aurea di Jacopo da Varazze, rappresentato nel momento in cui ha già scagliato la freccia che squarcia il petto della Santa.

L’artista colloca uno di fronte all’altra i protagonisti della vicenda e dona all’azione un movimento denso e teatrale, che sembra avvicinarli con forza ancora maggiore.

Viene rappresentata la prepotenza e la violenza che si scagliano unite contro una fedeltà e una purezza che trovano qui il modo di consacrarsi.

Parafrasando lo storico dell’arte Giorgio Bonsanti per la prima volta, e proprio nel suo ultimo dipinto, Caravaggio non ci mostra un’azione nel momento in cui essa si compie, ma piuttosto i suoi effetti: accade quindi un fatto pervaso di grande coraggio, che permette di elevare la realtà partendo dalla realtà stessa.

Vediamo una donna andare oltre la violenza che subisce.

E vediamo un uomo, Attila, la crudeltà personificata per antonomasia, che, toccato dal momento, è pervaso da un moto di pentimento per ciò che ha appena fatto e per ciò che sta avvenendo.

E poi ancora l’autoritratto del Merisi, in uno dei volti delle guardie unne che assistono alla scena, anch’egli contrito e fortemente turbato, anch’egli quasi esangue come il volto di Sant’Orsola.

Nel dipinto il dramma continua a consumarsi in modo perpetuo, cosicché non sia solo l’istantanea di un evento ma piuttosto un episodio edificante continuo e in qualche modo interattivo.

Il “Martirio di Sant’Orsola”del 1610, rimane l’ultima straordinaria opera dell’artista lombardo, poche settimane prima di morire.

Il dipinto fu eseguito da Caravaggio con grande velocità poiché, in quel tempo, si stava preparando a lasciare Napoli per ricevere la grazia papale dal mandato capitale che ancora pendeva sulla sua testa; tuttavia proprio il viaggio per raggiungere Porto Ercole e di lì Roma gli fu fatale.

L’opera è oggi in mostra nella splendida Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano, nella centralissima Via Toledo 185.

Fonti:
http://www.gallerieditalia.com/it/palazzo-zevallos-stigliano/la-galleria/lultimo-caravaggio/

Foto Web


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