L'ultimo ribelle

Creato il 23 agosto 2015 da Lafirmacangiante
(di Claudio Nizzi e Colin Wilson, 2000)
Continua la mia personale scoperta di tutti gli albi più cinematografici dedicati a Tex Willer, immergersi nelle pagine giganti del Texone non può che rivelarsi un'ottima lettura estiva (ma anche autunnale, invernale e finanche primaverile).
L'approdo della storica e prestigiosa testata alla volta degli anni duemila fu affidato allo sceneggiatore di sempre Claudio Nizzi col compito di cucire una sceneggiatura su misura indosso al disegnatore neozelandese Colin Wilson. Vagabondo tra i generi, il disegnatore si occupa di fantascienza (Dredd e Star Wars) come di vecchio west (Blueberry) e scenari di guerra (Thunder Hawks). Le sue matite quindi cadono sulle pagine di Tex come il cacio sui maccheroni.
Sembra ormai che a ogni appuntamento con un nuovo Texone da queste parti ci si ripeta, non di meno è innegabile come Nizzi sia sempre capace di scrivere ottime sceneggiature funzionali a personaggi e all'artista di turno. Questa volta lo scenario è quello del periodo post secessione, anni in cui alcuni manipoli di invasati sudisti ancora sperano di potersi riarmare, riformare un nuovo esercito per muovere nuovamente guerra al Nord. Nello specifico le terre della Virginia sono funestate dalle scorribande di un gruppo di ex soldati e ora fuorilegge agli ordini del Generale Jackson, un piccolo esercito convinto di potersi armare grazie a scorrerie e rapine ai danni dello Stato e dei cittadini.
Al generale Davis, vecchio amico di Tex e Kit, non rimane che infiltrare un paio di persone nel nuovo esercito rivoluzionario in formazione. A chi toccherà il pericoloso compito? Domanda che non necessita risposta.
Il tratto di Wilson ha un'indole moderna che riesce a donare al ranger un tocco parecchio personale, inquadrature ravvicinate sui dettagli, primissimi piani su volti arcigni, campi lunghi su paesaggi e scene d'azione e un coprotagonista che sembra un Clarke Gable sbatacchiato rendono questo Texone un ottimo film western su carta, con la storia giusta e attori di primo piano.
Ancora una volta perdersi tra le pagine del Texone è un piacere per gli occhi, probabilmente per questa testata in casa Bonelli è vietatissimo ogni sorta di passo falso.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :