Così affermava Ryszard Kapuscinski, uno dei più grandi reporter del mondo, in una delle sue Conferenze viennesi. Parole che invito tutti a rileggersi, non solo coloro che fanno lo stesso mestiere di Ryszard.
Ci sono molti modi di esercitare la gratitudine e uno dei migliori è accettare il fatto che il nostro lavoro non è solo nostro. Piuttosto, è un lavoro di molti, a prescindere dai riconoscimenti, dai compensi, dalle responsabilità.
Ci sono i molti, insomma, dietro il lavoro di un singolo con le loro parole, i loro gesti, i loro movimenti.
Peccato che questa gratitudine, che è anche esercizio di umiltà, sia cosa di pochi. Peccato perché non è solo un'esercizio di umiltà. Questa gratitudine fa anche bene.