GRUPPO: "MARTA SUI TUBI" - ALBUM: "SUSHI E COCA" (2008)
Chi ha detto che le novità vengono solo dall'estero? E' vero che in Italia è sempre stata assente la creatività musicale?
Innovazione ed anomalie, che non appartengono al presente artistico, sono doti degne della band "Marta sui tubi".
Siamo davanti al paradosso: un progetto nato scambiandosi casualmente idee e proveniente dalla sicula Marsala, fazzoletto di terra in cui difficilmente si potrebbe scommettere su un insieme di persone capace di evolvere in maniera così decisa il concetto di "musica".
Ascoltando quanto prodotto da Giovanni Gulino e Carmelo Pipitone dal 2002 in poi, non verrà sottovalutata la tesi appena affermata.
Prima di entrare nello specifico è infatti necessaria una premessa: qualsiasi lavoro dei "Marta sui tubi" che viene ascoltato è totalmente diverso da tutto l'altro materiale che potrà essere analizzato.
Non è chiaramente compito di una recensione parlare in maniera soggettiva del concetto inflazionato "è bella musica -trattino- no secondo me fa cagare".
La qualità oggettiva, è quella di canzoni provenienti da un altro mondo rispetto a ciò che possiamo abitudinariamente ascoltare.
Arrivando finalmente al dettaglio l'analisi che verrà fatta è quella dell'album "Sushi&Coca", uscito nel 2008.
Un'opera fortemente influenzata dalla vena artistica della band marsalese perfettamente in linea con le altre loro produzioni.
Anche questo cd evidenzia infatti, traccia dopo traccia, canzoni direttamente esportate dal futuro al presente.
Mentre si ascolta questo album ci si sentirà persi, non si potrà fare affidamento ad un supporto atmosferico per una giornata qualunque, si potrà cancellare la nozione di "canzone melodica", perché di melodia nei brani di "Sushi&Coca" ce n'è a quantità industriali ma è ontologicamente così lontana dal nostro usuale ed abusato parametro che sembrerà apparentemente l'opposto: l'uditore superficiale ne accuserà l'assenza.
Gli elementi ritmici ad una qualsiasi "cresta di gallo"Dominique(canzone di gelosia) potrebbero rendere "geloso" l'ascoltatore che non riuscirà a tradurre in minimi termini la cifra artistica di queste canzoni.
L'aria intorno a questa produzione è costituita dalla più totale evoluzione di ogni immobile punto di riferimento consuetudinario.
Da un punto di vista squisitamente tecnico è sicuramente anomalo rispetto alla "musica terrestre" l'utilizzo di batteria, basso e tempi che sembrano risultare forestieri e sconosciuti, così come sarà facilmente trasportabile la descrizione di Milano, nella canzone Sushi&Coca, all'arido e finalistico arrivismo della realtà attuale che non conosce etti di comprensione[La spesa] e in cui l'unica cosa che devi fare è massacrare[L'unica cosa].
Anomala ritmicità: frenetica come il labirinto esistenziale d'oggi.
A cd concretamente caldo nel vostro lettore, giunti al termine dell' ascolto, la mente viaggerà con taglienti pensieri a sonagli.
Il monito è di unicità della specie.
Alessandro Tedesco