foto Loretta Campomaggi
Piccoli, quasi impercettibili segnali di cambimento. Non che non si vogliano bene; si cercano, si abbracciano, si baciano. Quello che più ci viene in mente però è il litigio, la rivalità e la gelosia.Tante discussioni, per dividere i giochi, mamma e papa, il lettone, il posto più bello in auto ecc... Abbiamo modificato e sperimentato strategie differenti per differenti situazioni. E su questa strada si prosegue: cambiamo tutti insieme (a me stanno venendo tantissimi capelli bianchi ma anche una irrefrenabile voglia di giocare...)Da qualche giorno però è apparso all'orizzonte un piccolo segnale di cambiamento: la collaborazione per un beneficio comune. Sino ad oggi l'unica forma di unione che ricordo è quella rivolta a "distruggere" mamma o papà o tutti e due insieme. Lunedì Chiara, triste perchè mamma è andata via senza di lei, ha cercato conforto e chiesto coccole a Francesco, il fratellone grande (!) di quattro anni. Ci accorgiamo che mentre giocano si chiamano tra di loro per realizzare cose che altrimenti non potrebbero fare. L'altro giorno erano in quattro a spostare la scatola grande delle macchinine che con fatica si riesce a sollevare.Francesco di recente più volte mi ha detto che vuole solo un fratello più piccolo e non tutti e tre. Questa collaborazione mi sembra la strada giusta per iniziare a sperimentare il bello che c'è dall'altra parte di questa grande e pesante medaglia.