L'uomo che non c'era (2001)

Creato il 08 ottobre 2013 da Babol81
In questi giorni ho riguardato, dopo un sacco di anni, L'uomo che non c'era (The Man Who Wasn't There), diretto nel 2001 da Joel ed Ethan Coen. La recensione che segue sarà un po' atipica e vi spiegherò meglio il perché...

Trama: Ed Crane, un silenzioso barbiere sposato ad una moglie infedele, per ottenere denaro ricatta l'amante di lei e mette in moto una serie di tragici eventi...

Prima di cominciare la recensione dovete sapere che io, tutte le mattine, mi concedo mezz'ora di film da guardare mentre faccio colazione. Vivendo ancora con i miei, capita che mmadree sia ancora a letto mentre io sono già in piedi e ovviamente tengo basso il volume per non disturbare. La decisione, inoltre, di acquistare DVD in Inghilterra a causa del prezzo notevolmente più basso e l'assenza di spese di spedizione fa sì che, spesso, la traccia audio preveda solo la lingua inglese e, ahimé, l'assenza di sottotitoli. Questo è stato il caso di L'uomo che non c'era, di cui ho ovviamente capito gli aspetti salienti della trama perdendo però almeno il 50% del costante monologo del protagonista Ed Crane, che accompagna come nella migliore tradizione noir le immagini della pellicola. Premesso che, prima o poi, riguarderò per la terza volta L'uomo che non c'era in condizioni migliori, l'inconveniente mi ha fatta però concentrare sulle tre cose che rendono questo film l'ennesimo capolavoro dei Fratelli Coen e cioé la bellezza delle immagini, la delicatezza della colonna sonora e l'incredibile bravura di un Billy Bob Thornton praticamente perfetto.

L'uomo che non c'era è un bellissimo omaggio al cinema degli anni '50, girato in un bianco e nero talmente nitido che ogni dettaglio risalta alla perfezione, dai capelli tagliati dal barbiere al fumo di sigaretta che avvolge costantemente Ed Crane, sia nelle riprese esterne, che siano notturne o diurne, sia in quelle girate in interni. La colonna sonora è composta da una semplice ma intensa partitura per pianoforte, che comincia ad insinuarsi maggiormente nelle orecchie dello spettatore dopo l'arrivo di Birdy, la ragazzina pianista interpretata da una giovanissima Scarlett Johansson, mescolandosi alla voce roca e monocorde del protagonista e sottolineando i momenti più amaramente tragici e riflessivi della vicenda. Come quasi tutte le opere dei Coen, infatti, il film racconta la tragica banalità delle quotidiane vicende umane e quello che accade quando persone prive di nerbo decidono (o si trovano costrette a) di cambiare, seppur brevemente, il loro modo di essere: quando Crane, il laconico, passivo e rassegnato Crane decide di investire soldi in quella che è palesemente una fregatura "moderna", mette in moto eventi ampiamente prevedibili e per questo ancora più grotteschi e a loro modo tristi, sanguinosi. L'assurdità dell'intera faccenda viene sottolineata da riferimenti costanti a quei terribili giornaletti come Life magazine, a credenze popolari legate agli alieni e da personaggi sopra le righe come l'avvocato di Tony Shalhoub, profittatore e pieno di sé, perfetta incarnazione di una giustizia a dir poco kafkiana.

Billy Bob Thornton, come ho detto, è perfetto e avrebbe meritato l'Oscar. Sono ben pochi i moti di sorpresa o dolore che donano espressività al volto del suo personaggio, che diventa così un perfetto "Uomo che non c'era": Crane è inesistente sia per la moglie, una scazzata e bravissima Frances McDormand, sia per il logorroico cognato, sia per il padre di Birdy che si assopisce in sua presenza come se non avesse nessuno in salotto, sia per l'avvocato che non crede alla sua confessione di colpevolezza. Le uniche tre persone che si accorgeranno della presenza di Crane (tra le quali spicca il mio adorato James Gandolfini) saranno, molto ironicamente, quelle che poi lo porteranno alla rovina definitiva, chi in un modo chi in un altro... ma la verità è che, come tutti i perdenti del cinema dei Coen, Crane era già destinato ad una vita (o una morte) come minimo insignificante o insoddisfacente. L'uomo che non c'era, dunque, è un film particolare, forse uno dei più assurdi e di difficile interpretazione dei fratelli Coen ma anche uno dei più belli ed eleganti, dei più tristi e definitivi. Recuperatelo e, magari, ascoltate bene i dialoghi, non fate come me!

Dei registi e sceneggiatori Joel ed Ethan Coen ho già parlato qui mentre Billy Bob Thornton (Ed Crane), Frances McDormand (Doris Crane), Michael Badalucco (Frank), Scarlett Johansson (Birdy Abundas), Richard Jenkins (Walter Abundas) e Tony Shalhoub (Freddy Riedenschneider) li trovate ai rispettivi link.
James Gandolfini (vero nome James Joseph Gandolfini Jr.) interpreta Big Dave Brewster. Grandissimo attore purtroppo prematuramente scomparso, ha raggiunto il successo con la serie I Soprano ma lo ricordo anche per film come L’ultimo boyscout – Missione sopravvivere, Una vita al massimo, Get Shorty, She’s So Lovely – Così carina, Mezzanotte nel giardino del bene e del male, Il tocco del male, 8MM – Delitto a luci rosse, The Mexican, Il castello, Cogan – Killing Them Softly e Zero Dark Thirty. Anche produttore, è morto quest’anno all’età di 51 anni ma ha ancora un film in uscita. 

Jon Polito (vero nome John Polito) interpreta Creighton Tolliver. Americano, lo ricordo per film come Highlander – L’ultimo immortale, Il corvo – The Crow, Il grande Lebowski, Stuart Little – Un topolino in gamba e Gangster Squad, inoltre ha partecipato alle serie Miami Vice, La signora in giallo, Innamorati pazzi, NYPD, Pappa e ciccia, Millennium, Nash Bridges, Una mamma per amica, Scrubs, Tutto in famiglia, Desperate Housewives, Masters of Horror, Medium, Ghost Whisperer, Two and a Half Men e Monk. Ha 63 anni e due film in uscita tra cui Big Eyes, l’ultima pellicola di Tim Burton.

Nel cast figura anche, nei panni di Ann Brewster, l’attrice Katherine Borowitz, moglie di John Turturro. Il film, candidato all’Oscar per la miglior fotografia, è stato girato a colori e poi virato in bianco e nero ma, per errore, ne era stata distribuita una copia “non trattata” che è finita poi, in alcuni Paesi, nell’edizione speciale del DVD. A prescindere da questa curiosità, se L’uomo che non c’era vi fosse piaciuto consiglio la visione di Sin City, Blood Simple e l’originale Il postino suona sempre due volte. ENJOY!

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