Passioni ed amori al centro della giornata di ieri. Per il mare, per un uomo, per una donna, per la musica. Passioni ed amori senza confini.
In una suggestiva cornice senza tempo, come quella di Venezia, per la prima volta a bordo di una nave da crociera, è stato presentato il nuovo lavoro di Federico Moccia, “L’uomo che non voleva amare”.
Frutto di un progetto nato e pensato tre anni fa, il personaggio di Moccia, Tancredi, appartiene ad una famiglia ricca piemontese in cui il padre, come spesso accade, è assente e non partecipa di fatto alla vita quotidiana familiare. Tancredi cresce senza sviluppare la capacità di sognare, di credere in un qualcosa; addirittura arriva ad un certo punto a odiare la felicità. Perché non l’ha mai conosciuta e perché pensa che in realtà non esista alcuna possibilità per esserlo.
Vive per anni sotto questa scura luce. Fino a quando un giorno, durante la consueta ora di footing, entrando in una chiesa … la vede. Vede per la prima volta in vita sua Sofia, la prima donna capace di scuoterlo, in grado di fargli provare da subito una forte emozione.
Sofia un tempo era una promessa mondiale del pianoforte; poi, per un voto d’amore, è diventata invece una semplice ma felice insegnante.
Da quell’incontro casuale la vita di Tancredi si illumina. E’ rapito da quella donna e vuole conquistarla a tutti i costi. Non sarà facile. Anche Sofia è turbata da quello sconosciuto. Lei, però, un amore ce l’ha già ed è per sempre: Andrea.
Riuscirà Tancredi nell’intento?
Questo lavoro costituisce una svolta per la carriera di Moccia; un romanzo diretto non più soltanto ad un pubblico giovane o adolescente, ma rivolto a tutti.
Passione di Tancredi per Sofia; ma anche quella dell’autore per il mare e di conseguenza per le navi.
“Ogni volta il distacco dalla terra – racconta in conferenza stampa – mi ha dato la possibilità di grandi e profonde riflessioni sulla vita. Che sono spesso state il punto di partenza dei miei libri".
“Il mare è come una distesa. Senza limiti, senza confini, così come la scrittura”.
Da qui l’ispirazione di presentare il romanzo a bordo di una nave da crociera.
Cornice protagonista dell’evento è stata quindi la Splendour of the Seas, del Gruppo Royal Caribbean.
Ed è Lina Mazzucco, Direttore Generale RCL Cruises Ltd. Italia, a spiegare inoltre le motivazioni del connubio: “Splendour of the Seas è una nave vivace, ricca di opportunità dedicate a un pubblico giovane, dinamico, sportivo e attento alle novità. Presentare “L’uomo che non voleva amare” a bordo di questa incredibile nave della flotta è stata una conseguenza naturale della condivisione con Federico Moccia di questo stile di vita”.
Slendour of the Seas, chiamata così per via delle numerose pareti e coperture in cristallo ed ormeggiata per l’occasione alla banchina Isonzo 20 del porto di Venezia, è una nave da 78.000 tonnellate, 264 metri di lunghezza, 32 di larghezza, 11 ponti, 2.070 ospiti totali.
Salendo a bordo ci si rende subito conto del fatto che qui dimensioni mastodontiche ed effetti speciali non sono di casa.
Di contro, uno stile che appare fin da subito elegante e senza ecessi; l’impressione è quella di essere a bordo di un grande yacht. Ambienti sobri, legni, ottoni e calde luci ad incandescenza rendono un effetto confortevole e la sensazione di un clima familiare.
La nave è stata realizzata nel 1996 ma, nonostante questo, risulta ben tenuta e soprattutto molto curata.
Piccola si, ma a bordo non manca nulla (o quasi): Spa, Fitness Center, due piscine di cui una, solo per adulti, con copertura semovente in cristallo, vasche idromassaggio, parete per rock-climbing, minigolf, percorso jogging, ristoranti, buffet, negozi, insomma: tutto quanto una moderna nave da crociera potrebbe offrire!
Solo, in dimensioni ridotte rispetto alle ultime nate e per un numero più contenuto di passeggeri.
Una nave elegante, a tratti d’altri tempi, classica, calda ed armoniosa, dedicata a chi ama una crociera che sappia offrire un rapporto più discreto e diretto con il mare.
Non è quindi un caso che l’autore che in passato ha fatto sognare un pubblico molto giovane con il suo “Tre Metri Sopra il Cielo”, abbia scelto Splendour of the Seas per raccontare a Venezia il suo ultimo capolavoro.
"L’idea di presentare il nuovo libro “L’uomo che non voleva amare” a bordo di una nave da crociera mi è piaciuta moltissimofin da subito. Se poi sommiamo il fatto che siamo in una delle città più belle al mondo, la cosa mi rende ancora più felice. E’ normale che Tancredi, l’affascinante protagonista che può avere tutto dalla vita, giochi questa carta! Va a Venezia per cercare di conquistare Sofia, l’unica donna che fino a questo momento gli ha resistito…" – dice in proposito Federico Moccia – “Sono molto contento di questa collaborazione con Royal Caribbean e spero che faremo molte cose interessanti assieme”.
La presentazione nasce infatti anche dalla collaborazione da poco avviata tra Royal Caribbean e Amori Sport, il marchio dello scrittore Federico Moccia con il quale l’autore romano ha preso parte a numerose iniziative ed eventi sportivi di altissimo livello come la Barcolana di Trieste e moltiancora.Una collaborazione che entrambe le strutture sperano duri nel tempo e sia ricche di prossime iniziative. Alcune, anzi, sono già in calendario e a breve saranno comunicate al pubblico.
E per coloro che, incuriositi, volessero essere splendidi e lanciarsi verso un’estate splendente, la nave propone, da maggio a ottobre, itinerari di 10 e 11 notti verso Grecia e Turchia, con partenza da Venezia.
Kotor, Atene, Kusadasi, Bodrum, Santorini, Mykonos, e Spalato sono alcuni degli scali proposti.
Penso che le persone siano onde: mai né vincenti né perdenti.
Solo onde.
Che mi portano via, mi affascinano, mi spingono e sollevano.
E non so mai a quale spiaggia mi faranno arrivare. Ognuna delle persone che incontro è un’onda in cui mi tuffo volentieri.
E mi piace chi sogna, chi sorride, chi vive e non sopravvive, che non perde fiducia ed entusiasmo, chi pensa che un tramonto non sia una fine ma un inizio.
E tutto questo non è questione d’età.
Federico Moccia
I suoni e i movimenti delle tante onde intorno a noi ci portano in breve tempo all’ora dello sbarco. Peccato: mentalmente eravamo già salpati!