Ciascuno la sua china; ciascuno il suo fine, la sua ambizione se si vuole, il gusto più segreto, l’ideale più aperto. Il mio era racchiuso in questa parola: il bello, di così ardua definizione a onta di tutte le evidenze dei sensi e della vista. Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo
Sentirsi responsabile, questo è già qualcosa di straordinario. Ma sentirsi responsabile della bellezza del mondo, sentirsi responsabile e tradurre questa responsabilità nella vita delle nostre città, dei nostri quartieri, della piazza e del condominio dove viviamo: questa è una delle poche speranze a cui è necessario non rinunciare.
Come vorrei guardarmi intorno e ritrovare questo senso della responsabilità.