L'uomo dei cerchi azzurri - Fred Vargas

Da Romina @CodicediHodgkin
domenica, 24 luglio 2011

L'uomo dei cerchi azzurri - Fred Vargas

Il commissario Adamsberg non è sicuramente un soggetto facile: dissociato dalla realtà per scelta e per natura, è criptico nella comunicazione e spesso risulta poco simpatico. Tuttavia, il suo fascino è indiscutibile e nel suo lavoro è assolutamente il migliore, anche se si stenta a crederlo dato che basa il suo lavoro più sulle sue percezioni che sulle prove e passa le sue giornate lavorative disegnando.
L'agente Danglard, è un ottimo poliziotto, razionale e appassionato. Dopo l'abbandono della moglie, cresce e mantiene da solo i suoi 5 bambini e riesce ad essere un ottimo agente e un ottimo padre nonostante la sua dedizione al vino. Nel suo caso, sono le debolezze a renderne irresistibile il carisma.
Quando Adamsberg e Danglard si incontrano, i rapporti non sono subito semplici. Adamsberg, infatti, decide di impiegare Danglard in un caso piuttosto bizzarro e che sembra non celare alcun crimine: qualcuno, infatti, si aggira per la città tracciando in piena notte dei grandi cerchi con il gessetto azzurro sulla strada. L'oscura frase che circonda questi cerchi -"Victor, malasorte, il domani è alle porte"- attira presto l'attenzione dei giornali, nonché quella di Adamsberg il quale teme che l'uomo dei cerchi possa presto compiere qualche delitto.
Il suo timore si dimosterà fondato e inizierà così la caccia all'uomo dei cerchi, durante la quale Adamsberg e Danglard si imbatteranno in personaggi bizzarri, socialmente atipici, che saranno parte integrante di dialoghi surreali, spesso serrati, sovente divertenti, a volte vagamente dandy. I due poliziotti, lavorando gomito a gomito, impareranno ad apprezzarsi e a trovare il loro modo di fare squadra, risolvendo il giallo.
Il romanzo scorre velocissimo e, per quanto alcune circostanze siano forse poco credibili e alcune situazioni non completamente concluse, merita sicuramente di esser letto. I personaggi sono decisamente carismatici e spero che nei successivi romanzi che li vedono protagonisti la loro caratterizzazione venga approfondita meglio.
Si tratta di un romanzo forse un pò sopravvalutato in termini di trama, ma sicuramente scritto molto bene e che si lascia divorare, che avvolge il lettore e lo costringe, pur senza forzature, a leggere i successivi romanzi che hanno per protagonisti Adamsberg e Danglard.