La bacheca familiare, insomma, è di prim’ordine. Márton ci ha già messo del suo: con la Honvéd ha vinto cinque titoli nazionali consecutivi, un’Eurolega e una Supercoppa Europea.
Di lui si dice che abbia un gran talento e il vizio del gol difficile.
La Pro Recco lo ha già incrociato due anni prima, nella Final Four di Genova che riportava la Coppa dei Campioni a Recco dopo vent’anni.
È stato il presidente onorario Gian Angelo Perrucci a volerlo a Recco e a chiudere personalmente l’operazione, ritenendo che nella squadra che sta per iniziare l’era Volpi saprà essere una pedina importante.
L’inizio non è dei migliori: il ragazzo stenta ad inserirsi negli schemi di Porzio, alterna giocate importanti a momenti di buio completo, c’è chi lo paragona ad un suo conterraneo visto a Recco un po’ di anni prima, András Gyöngyösi, capace di passare nella stessa partita dal genio agli errori più incredibili.
Qualcuno ai piani alti comincia a chiedersi se davvero sia il giocatore giusto. Continua a leggere su Posizione 1