G. Verga
Antonio De Curtis in confronto era un dilettante. Se qualcuno avesse ancora avuto qualche dubbio sulle mirabolanti doti di capocomico del nostro Presidente del Consiglio, il nostro caro leader ha pensato di dare un'ulteriore prova delle sue abilità nell'intrattenimento delle folle. Il suo discorso ai lampedusani sarebbe stato perfetto, se solo avesse detto dall'inizio che era tutta una farsa. Il problema è che, come al solito, c'è chi ci crede davvero e lui lo sa...
Cominciamo dall'inizio. "In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani". Esattamente come per L'Aquila, completamente ricostruita, e Napoli, liberata dai rifiuti in tre giorni. Fra qualche mese vedremo un "lampedusano" ospite a I fatti vostri che testimonierà che lo sfollamento dei migranti da Lampedusa è stato talmente celere ed efficace che nella fretta hanno trascinato via anche lui.
"Chiederemo per l'isola il Nobel per la pace". Poiché i professoroni di Stoccolma sono sempre lenti a decidere (e anche un po' comunisti, visto che si sono fatti delle grasse risate di fronte alla candidatura di Silvio medesimo per lo stesso riconoscimento poco tempo fa), nell'attesa si farà in modo che vengano consegnati almeno il prestigioso premio "Pistolino d'oro" in onore del benefattore di Arcore e vedremo di chiedere che la prossima cerimonia degli Oscar sia fatta al porto di Lampedusa.
Verrà concessa una "moratoria fiscale, previdenziale e bancaria" per trasformarla in "zona franca". Per informazioni sulle modalità, rivolgersi agli aquilani e ai veneti vittime delle alluvioni. I messinesi che hanno subito le frane no, perché in quel caso Bossi si è impuntato con la storia dei terro... oopss...
Il turismo verrà rilanciato grazie a "servizi in TV pro-isola di cui abbiamo incaricato Rai e Mediaset". Premesso che non sapevo che Mediaset fosse diventata parte del servizio pubblico, credo che nel migliore dei casi mandino Mengacci.
"Lampedusa sarà sede di un casinò". Saranno realizzati anche un campo da golf, una scuola e infrastrutture sanitarie. Le quattro strutture sono state elencate in rigoroso ordine di importanza. Sempre che uno ci creda. Peccato solo che per fare un casinò occorra un'autorizzazione particolare...
"Io stesso mi ci sono comprato una villa". La notte prima, infatti, preso dall'insonnia, stanco dei soliti siti porno, ha deciso di sentirsi anche lui un lampedusano. La scelta è ricaduta su una villa a Cala Francese, per un costo inferiore ai due milioni di euro. Sempre gli aquilani stanno ancora aspettando di sapere quale sia la casa dove il premier ha trascorso il mese di agosto nel 2009, come da lui annunciato dopo il terremoto. Comunque non si può essere sempre disfattisti. Se l'ha detto lo farà davvero, e magari costruirà pure un piccolo vulcano artificiale come quello di Villa Certosa, che sostituisca i fuochi d'artificio per la festa del patrono.
"La Tunisia ha confermato che non partiranno più persone". E se l'hanno detto loro... L'aveva detto anche Gheddafi, che prese così a cuore la faccenda da sparare addosso anche a noi, nel dubbio.
"Abbiamo ottenuto di far controllare i porti e le coste per non consentire nuovi sbarchi e abbiamo attuato anche misure imprenditoriali. Ve ne dico una variopinta: abbiamo comprato pescherecci affinché non possano essere utilizzati per le traversate. Così quando sarò fuori dalla politica li userò io per il pesce fresco". Immagino che abbia comprato tutti i pescherecci del Mediterraneo (e ovviamente anche una decina di porti interi per ospitarli), in modo che in tutto il nord Africa non ne sia rimasto neanche uno. In questo modo, inoltre, si attua anche una decisa politica a favore del ripopolamento ittico.
"Il vostro premier ha il vezzo e l'abitudine di risolvere i problemi. Fino a ieri non avevo la soluzione al problema chiara e quindi non mi avevate ancora visto. Poi ho messo a punto un piano, già scattato dalla mezzanotte di ieri. Con Tremonti abbiamo trovato i mezzi per la soluzione del problema. Ed oggi eccomi qui a raccontarvelo". Ha dimenticato di aggiungere che si riferiva ai problemi suoi. Infatti in Parlamento di discuteva del processo breve, mica di Lampedusa.
Niente paura, scatta l'operazione "Lampedusa pulita": "stiamo ripulendo la collina della vergogna. Ci sono già 140 uomini del genio civile e se ne aggiungeranno altri. Suggerisco al sindaco di dotare l'isola di un po' più di colore e di verde". Lo stesso è stato fatto "in un paese della Lombardia" (non ha detto il nome, probabilmente perché coperto da segreto militare). "In alcune case mancava l'intonaco o i muri erano scrostati e io ho realizzato una situazione di colori che ricorda Portofino. Mi piacerebbe attuare questo piano colore anche nella vostra isola. Ho notato anche un degrado del verde, mi impegno per un piano del verde e di rimboschimento della vostra isola". Ce n'è anche per il porto, che verrà rimodellato in stile Portofino in modo che non appaia più "nel disordine e incuria attuali''. Innanzitutto se io fossi un lampedusano mi girerebbero le scatole a sentirmi dire che casa mia è brutta. Il presidente-architetto ci mancava. Ricorda molto quando prima del G8 di Genova andava in giro per le stradine del centro per indicare dove mettere le fioriere. E meno male che sono tutte balle perché, a dirla tutta, un paesino della Lombardia in stile Portofino deve essere una porcheria.
L'insigne statista si distingue anche per il calore umano con cui si rapporta con la popolazione. Incontrando un gruppo di mamme che nei giorni scorsi avevano messo in atto delle proteste contro la situazione sull'isola, Berlusconi ha pensato di rassicurarle con una barzelletta dall'humor squisitamente britannico."Durante un'indagine si chiede ad un campione di donne se vogliano fare l'amore con Berlusconi. Il 30% risponde 'Magari...', l'altro 70%, 'Di nuovo?'".
Alla fine della visita istituzionale a Lampedusa, il Presidente del Consiglio ha sfoderato la sua bacchetta magica (eventuali doppi sensi sono da imputarsi alla vostra mente mistificatrice) ed è svanito in una nuvoletta di fumo. Lo stesso che tenta ogni giorno di vendere.