“L’uomo lupo in città” di Michael Rosen e Chris Mould, “Piuma bianca” di Pablo Zweig, Sinnos

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

Per esperienza genitoriale, posso asserire che è ben difficile trovare, nel mare magnum di proposte editoriali per l’infanzia dalle quali siamo spesso bombardati, delle proposte valide ed interessanti per le prime letture autonome.

Quando, verso la fine delle prima elementare, i bambini iniziano a manifestare il desiderio di cimentarsi con piccoli testi che non siano quelli scolastici, nonostante gli scaffali delle librerie abbondino di pubblicazioni, e spesso di collane, confezionate ad hoc, si fa fatica a trovarne di stimolanti e divertenti, pagine cioè che alla semplicità coniughino la piacevolezza e gratifichino il neo-lettore ricompensandolo dello sforzo impiegato.
Credo che questo problema si riscontri ancor di più – e parrebbe quasi un paradosso! – con quei bimbi abituati fin da piccoli alla ricchezza della lettura ad alta voce. Mio figlio, ad esempio, che aveva ascoltato dalla mia voce o da quella del papà le mirabolanti avventure dei personaggi di Michael Ende, o di Roald Dahl o, ancora, della Lindgreen o di Pinin Carpi, non riusciva a trovar soddisfazione in alcuni libretti troppo didascalici o scontati.

Ovviamente è impossibile proporre nel campionario delle prime letture autonome gli intrecci e le atmosfere di un romanzo compiuto; perciò prediligo e consiglio spesso, per questo scopo, libri che oltre al font maiuscolo d’obbligo, alla semplicità e linearità della storia, puntino allo spasso e alla vivacità.
Badando sempre di non trascurare la qualità delle illustrazioni e del progetto grafico nel suo insieme.

A tal proposito, la casa editrice Sinnos ha da poco arricchito la sua collana Leggimi! – dedicata alla pubblicazione di storie per varie fasce d’età confezionate secondo criteri di alta leggibilità – con i titoli della serie “Leggimi Prima!”, destinati cioè ai lettori alle prime armi ma sempre pensati per garantire a tutti, anche a chi già manifesta problematiche relative alla dislessia o fa semplicemente più fatica, l’agio della lettura.
Pagine spesse, di un bel materiale cartaceo resistente, piacevolissimo al tatto e assolutamente non trasparente, sfondi di un bianco smorzato, non squillante, più vicino al crema, font progettato appositamente per permettere una facilitata distinzione delle lettere, interlinea ampi…tutti gli accorgimenti necessari e ben studiati sono presenti anche negli ultimi due titoli della collana: “L’uomo lupo in città” di Michael Rosen e “Piuma bianca” di Pablo Zweig.

Il primo, nato dalla penna di uno degli scrittori inglesi per bambini più noto (autore, tra le altre cose, del capolavoro “A caccia dell’orso”, illustrato dagli acquerelli pregiatissimi di Helen Oxembury) e arricchito dai briosi e umoristici disegni di Chris Mould, narra l’inquietante e improvvisa comparsa di un lupo mannaro, con tanto di pelacci, muscoli, denti e sguardo spiritato, in città.
Liberatosi dalla gabbia che lo teneva a bada, l’orrendo mostro piomba nelle affollate strade cittadine seminando il panico, costringendo al fuggi fuggi generale e distruggendo perfino gli arredi urbani.

Tra le pagine la suspense fa da padrona. Dove sarà diretta la belva? Perché è chiaro, pagina dopo pagina, che il cattivissimo personaggio ha un obiettivo preciso, dal quale non intende farsi distogliere per nessun motivo.
E colui che dimora nella casa verso la quale il lupaccio si dirige non può che essere terrorizzato, nascondersi dietro i raffinati arredi in classico stile british e aspettare il peggio.
Ma sarà davvero così? I piccoli lettori potranno infine sciogliere i brividi in una sana risata, quando scopriranno che anche i mostri più feroci sono costretti ad anteporre a tutto i cosiddetti bisogni primari.

Nonostante abbia asserito che questo è un buon libro per i primi lettori autonomi – e lo ribadisco, grazie anche al potere gratificante della risata finale e all’attesa e al brivido che sostengono l’impegno del neofita – aggiungo che è altresì ottimo come lettura ad alta voce. I motivi sono più o meno gli stessi, aggiungerei il ritmo, nel quale Rosen è maestro, e il sottile umorismo, amplificato dalle illustrazioni, del quale la storia è permeata e che può essere ben sottolineato da un lettore adulto, per la gioia dei piccoli ascoltatori.

Gustosissime le illustrazioni, in stile fumettistico, molto mosse e vivaci, grazie al tratto rapido e sciolto e nonostante l’uso di pochi colori saturi. Efficaci nel restituire all’osservatore dinamicità e animazione, molto caratterizzate geograficamente, con i tanti dettagli britannici, allo stesso tempo buffe e concitate, esaurienti e pulite.

Il secondo libro porta invece la firma mono-autoriale di Pablo Zweig, scrittore e illustratore argentino.
L’ambientazione è da far west, il protagonista un versatile e talentuoso indiano dal nome Piuma Bianca, grande attrazione, per le sue molteplici abilità, del circo Buffalo Bill.

I nomi scelti – Piuma Bianca, Buffalo Bill, Calamity Jane – evocano ovviamente altre storie ben piantate nell’immaginario collettivo. Il Buffalo Bill Wild West Show fu infatti uno spettacolo circense ideato da William Frederick Cody, in arte Buffalo Bill, nel 1983, nel quale si esibivano veri cow boy e pellerossa, tra i quali il leggendario Toro Seduto e, appunto, Calamity Jane, pistolera, cavallerizza e avventuriera.
Affascinanti riferimenti quindi, per una storia agile e lieta, dall’epilogo tenero e riscattante, arricchita da illustrazioni frizzanti e colorate, nelle quali la linea – retta, curva , tesa a formare spigoli o modulata in onde– primeggia dando vita ad una geometria di figure ridenti in composizioni originali, varie e moderne.

Piuma Bianca, che stupisce tutti gli spettatori durante i suoi impareggiabili numeri – primo fra tutti il tiro con l’arco mirando preciso alla mela sulla testa di Jane – gira il mondo col circo, fin quando un bel dì non si trova nel villaggio dei suoi antenati. Qui viene finalmente a contatto con la natura, gli animali e fa esperienza viva delle abilità che fino ad allora erano state per lui solo destrezze circensi.
E’ facile che in un posto così venga voglia di fermarsi e, come resistere se nel frattempo si scopre di aver perfino trovato l’amore? Per Piuma Bianca e Calamity Jane è arrivato il momento di pensare ad una nuova vita, la quale, dato il carattere speciale dei due, non potrà certo essere ordinaria.

Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un prodotto librario di pregio, nonostante il ridotto formato e il piccolo prezzo, curato, fresco e ben costruito, bello da leggere e da osservare.

(età consigliata: dai 5 anni)


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