Ma chi decide qual è il percorso che dobbiamo seguire?
Chi è di umili origini deve rimanere tale, così ordina la casta del paese.
Ma Ernesto Rossetti (Sergio Rubini) non si arrende, e proprio da quei due criticoni dell'avvocato Pezzetti (Maurizio Micheli) e dal professore Venusio (Vito Signorile) vuole l'approvazione, l'elogio del suo talento.
Il cognato (Riccardo Scamarcio) lo avverte, quei due non gli daranno mai soddisfazione, per partito preso, per pregiudizio.
Ernesto è un capostazione, e tale vogliono che resti. Distruggono i suoi sogni a furia di critiche, invece di elogiare un talento capace di riprodurre alla perfezione un Cézanne autentico.
Perché "L'uomo nero"? Il figlio di Ernesto vede un uomo sporco di fuliggine, e pensa sia un uomo cattivo. Scoprirà che è il generoso macchinista che lancia in dono le caramelle ai bambini dell'oratorio.
Con i pregiudizi si inizia da bambini! Nessuno si salva dal subirli e dal pensarli. L'importante è essere pronti a cambiare idea e ad ammettere i propri errori di valutazione.
Il padre di Sergio Rubini, attore e regista del film, era un capostazione. Rimandi all'infanzia uniti al surreale, rendono questa storia deliziosa, peccato non ci sia un super lieto fine. Sì, il nostro caro Ernesto conquisterà la comprensione e l'ammirazione del figlio, ma speravo tanto riuscisse a mettere a tacere quei due odiosi (avvocato e professore)!
Piccole annotazioni rosa:
Per "L'uomo nero" Sergio Rubini ha voluto in un breve ruolo la sua ex moglie Margherita Buy con cui è in ottimi rapporti.
Riccardo Scamarcio e Valeria Golino dopo essersi conosciuti sul set di "Texas" (2005), recitano per la seconda volta insieme ne "L'uomo nero" (2009). Coppia nella vita, non lo sono in scena, dove interpretano fratello e sorella. Valeria Golino è Franca, moglie di Ernesto (Sergio Rubini).