Di questo albo non è possibile raccontarne la trama, ma solo la storia. Ci troviamo davanti ad un uomo ragno nuovo. Un uomo ragno che nasce nel Gennaio del 1977 sui quotidiani americani. La sua nuova vita si articola tra strisce giornaliere e pagine domenicali nelle quali si scontra con vecchie e nuovi avversari, in costume e non, e con i suoi problemi di sempre.
Scritte dal suo creatore originale Stan Lee e disegnate dal grande John Romita Sr., le nuove avventure del ragno iniziano con l'introduzione dell'acerrimo nemico di sempre: il Dottor Destino. Oltre alle origini verranno narrate anche storie con altri arcinemici, su tutti Doc Oc, il Crotalo, ma vedremo combattere criminali comuni ed il classico detrattore JJ Jameson.
La narrazione ha un buon ritmo e scorre bene, anche se la scelta di raccogliere tutte le storie in un unico volume genera la ridondanza di alcune vignette. Se, infatti, le storie filano capita spesso di rileggere all'inizio di una striscia la fine di quella precedente, riassunta. I disegni sono piccole opere d'arte miniate. Romita, costretto ad adattarsi al nuovo formato delle vignette dopo aver passato una vita sugli albi regolari, ricrea il mondo di Peter Parker in modo maniacale. Dettagli, ombre, chiaro scuri, personaggi famosi, penso che riguardandole adesso il bravo John si senta ancora orgoglioso.
Certo l'albo è un po' faticoso da leggere, data la densità e la dimensione delle vignette. Tutto in bianco e nero, scelta azzeccata dai redattori RCS, riporta il lettore nell'atmosfera cerca da Lee con i suoi testi: il mondo del fumetto classico.
La coppia Lee/Romita ha pubblicato le sue storie fino al Gennaio del 1979, e sono tutte raccolte qui, rendendo per gli americani la presenza del ragno imprescindibile sui quotidiani, tanto che le sue avventure continuano ad essere presenti tutt'oggi.
Una raccolta adatta agli amanti di un Uomo Ragno più classico di quello degli albi. Potrebbe non piacere a tutti, come detto, per lo strano ritmo che si viene a generare mettendo le strisce quotidiane in sequenza. Tuttavia ne consiglio la lettura per rendersi conto di quanti modi di narrare, e delle difficoltà correlate, che esistono.