L’uovo di Colombo è servito!

Creato il 24 gennaio 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Molti autori, che da anni si scagliano contro quel “muro di gomma” che è l’editoria nel Belpaese, si saranno chiesti se l’editoria digitale potesse finalmente rompere quel silenzio che quasi sempre avvolge la casa editrice, fortezza inespugnabile perennemente avvolta da una fitta nebbia. Fortunatamente ci ha pensato WePub, neonata casa editrice milanese. “L’obiettivo di WePub è creare un rapporto diretto e trasparente con autori e lettori, e costruire il proprio catalogo in maniera coerente a questa filosofia.” – recita il comunicato stampa che saluta la nascita di questo nuovo progetto editoriale.

Semplice, no? L’autore scrive, l’editore vi risponde quando riceve l’opera, annuncia quando è in lettura e poi comunica l’esito dell’esame all’autore. Ovvio, semplicemente geniale! Perché nessuno ci aveva pensato prima? Ci hanno pensato Andrea Bongiorni e Maria de Toni, i due soci fondatori di WePub, che dopo anni di militanza nell’editoria libraria, con competenze che spaziano dalla redazione alla grafica editoriale al marketing, hanno deciso di dare vita a questo nuova e coraggiosa impresa, che ha visto la luce nel settembre del 2011, dopo varie e lunghe discussioni sulle possibilità che l’eBook avrebbe offerto al mercato del libro digitale. Ed è proprio di questo che voglio parlare con Maria de Toni, che ringrazio per la sua disponibilità:

1) In un paese dove il tasso di lettori è notoriamente piuttosto basso, quale credete sia il ruolo dell’editoria digitale?

WePub: Quando si parla di lettura in generale, non distinguiamo tra editoria cartacea ed editoria digitale. Si sa che l’Italia è un paese che legge poco: stando alle stime dell’AIE, i lettori italiani – tra lettori borderline e lettori fortissimi – sono il 46,8% della popolazione e le ragioni sono molteplici. Noi non pensiamo assolutamente che se i libri costassero 5 euro il nostro diventerebbe di colpo un paese di lettori forti. Detto questo, l’editoria digitale potrebbe contribuire ad ampliare la base di lettori fornendo prodotti di qualità a un prezzo più accessibile.

2) Qual è l’attuale quota di mercato dell’editoria digitale in Italia?

WePub: Secondo il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2011, lo 0,04%. (Per capire meglio questo dato, vi rimandiamo alla lettura che ne danno in un accuratissimo post quelli di eBook Reader Italia).

3) Qual è attualmente e quale potrebbe e dovrebbe essere in futuro l’identikit del lettore digitale?

WePub: Secondo l’AIE, il lettore di eBook è un lettore forte, multicanale, che legge in entrambi i formati (cartaceo e digitale) e ai bestseller preferisce i libri di nicchia. Fare previsioni per un futuro non prossimo è difficile, dipende da tante cose, inclusa l’evoluzione dei device e dei formati.

4) Cosa legge il lettore digitale adesso e che cosa potrebbe leggere in futuro, quando l’editoria digitale si sarà conquistata uno spazio maggiore?

WePub: Parlando di narrativa, dal momento che noi ci occupiamo di quella… Il lettore leggerà sempre quello che gli piace. Probabilmente con il digitale lo farà più facilmente.

5) Secondo voi, l’editoria digitale potrà conquistare nuovi lettori oppure si limiterà a ‘strappare’ una percentuale ai consumatori di editoria cartacea?

WePub: I lettori forti leggono e leggeranno in entrambi i formati. La speranza è che, grazie alla sua estrema immediatezza, il digitale possa avvicinare alla lettura anche i lettori potenziali.

6) La possibilità di abbattere il prezzo del libro con il formato digitale, saltando le intermediazioni del distributore e della libreria, pensate possa favorire la diffusione della lettura?

WePub: Che l’editore recuperi un rapporto più diretto con i suoi lettori ci sembra molto positivo, anche se pensiamo che la figura del libraio (il libraio bravo) abbia un ruolo importante nella promozione della lettura.
Tuttavia è sbagliato pensare che il digitale permetta di saltare a piè pari gli intermediari: perché gli eBook raggiungano i lettori è necessario passare infatti attraverso le piattaforme di distribuzione e gli eBookstore, ognuno dei quali trattiene una percentuale sulle vendite.
Dal punto di vista del lettore comunque i vantaggi sono molteplici: il digitale permette di acquistare un eBook con pochi click, ovunque ci si trovi. E il prezzo più competitivo rispetto ai libri cartacei potrà contribuire ad ampliare il mercato anche se, come detto prima, non pensiamo che sia questo aspetto a tenere lontani i non-lettori dai libri.

7) Quale pensate possa essere il ruolo dei social network per l’editoria digitale?

WePub: I social network sono il modo più immediato per comunicare e condividere i propri gusti con i propri amici. Da un lato favoriscono la diffusione spontanea e, dall’altro, possono essere un mezzo di promozione per gli editori. Se parliamo di libri digitali, c’è il vantaggio che mi basta seguire un link per comprare e ricevere il libro… Potrebbero quindi favorire gli acquisti d’impulso. Ma in questa fase pensiamo che, più di tutto, i social network permettano di riscoprire un’immediatezza nel rapporto tra editore e lettore, che va al di là della pura e semplice promozione – che, comunque, non è più unilaterale – e si trasforma in servizi per il lettore.

Pensate che i social network potranno cambiare i gusti e le abitudini dei lettori? E se così sarà, in che modo?

WePub: Sarà più facile condividere le letture con i propri amici, e conosciamo tutti l’importanza del passaparola. Già adesso con il Kindle è possibile twittare/condividere il completamento di un libro.

9) Il libro digitale favorisce un contatto e uno scambio diretto tra l’autore e i suoi lettori. Pensate che questo possa mettere in discussione il ruolo dell’editore, così come concepito e praticato fino ad oggi dagli editori ‘classici’?

WePub: Sicuramente, e gli editori che non ne tengono conto non solo rinunciano a una possibilità, ma rischiano di perdere terreno.

10) Il problema della lingua italiana, che può contare su un mercato potenziale necessariamente ristretto per via del numero dei parlanti, se paragonato con le dimensioni del mercato potenziale spagnolo e inglese, può costituire un limite o un’opportunità per l’editoria digitale italiana?

WePub: Un mercato ristretto è di per sé un limite. Un limite che in questo caso può essere però in parte aggirato, dato che il digitale permette di rivolgersi a un mercato potenzialmente enorme: pensiamo a 40k e ai suoi eBook ‘multilingua’. Un editore digitale può far tradurre in inglese i suoi eBook, andare direttamente su Amazon.com e ampliare il suo bacino d’utenza in modo esponenziale.

11) Col formato digitale c’è meno controllo sulla diffusione illegale di materiale protetto da copyright. Pensate che questo sia solo un pericolo e una minaccia oppure anche un’opportunità?

WePub: È difficile che girino copie piratate di qualcosa che nessuno vuole… E non è detto che, automaticamente, chi ricorre alla pirateria sia un lettore mancato (magari è qualcuno che in ogni caso non avrebbe acquistato l’opera). Quindi, in un certo senso, sapere che di un eBook girano copie pirata è segno che ha successo. Siamo comunque contrari alla pirateria, ma anche contro ogni limitazione dei diritti dei lettori (vedi DRM)!

12) Qual è il genere delle opere che avete intenzione di proporre nel vostro catalogo?

WePub: Cerchiamo opere di narrativa italiana, senza limitazioni di genere.

13) Quante opere avete intenzione di proporre all’anno?

WePub: Una decina.

14) A che punto siete col vostro progetto? Quando sono previste le prime uscite?

WePub: Il concorso WePubYOU terminerà il 31 gennaio. Abbiamo già selezionato i primi vincitori e le prime due opere sono in lavorazione, vedranno la luce in febbraio.
L’azione di scouting proseguirà in ogni caso anche in futuro: ci sarà sempre un’area del nostro sito (www.wepub.it) dedicata all’upload di manoscritti.

Non mi rimane che ringraziare Maria De Toni per la sua gentile disponibilità e aggiungere un personale grande in bocca al lupo per questo coraggioso progetto editoriale.


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