L’utilità dell’utile dell’azienda pubblica

Creato il 22 marzo 2012 da Firenze5stelle @firenze5stelle

Oggi mi leggevo la news da Google News: la Provincia di Firenze pubblica la nuova guida sul fotovoltaico. Cercando m’accorgo dell’agenzia fiorentina per l’energia, che è l’attrice della pubblicazione sicuramente interessante. La cosa che ho trovato interessante è che la Provincia abbia promosso una ulteriore ennesima società di diritto privato a proprietà pubblica per gestire un argomento di interesse collettivo.

La cosa l’ho scoperta dal messaggio del buon “ecologico” Presidente Gatteschi, nel messaggio euforico e retorico in cui si afferma che la società è in attivo e finalmente in controtendenza in questi momenti di crisi.

Ora il fatto che sia in attivo e produca un utile, non ci spiega la reale impronta che un azienda ha sulla società in cui opera, soprattutto quando si parla di un territorio come il nostro, abbastanza circoscritto.

Ho cercato quindi il bilancio della società “pubblica”, ma non ce n’è traccia. Ho capito i 49.00o€ di utile, ma qual’è il giro d’affari che muove la società? Quali voci di spesa, quali stipendi paga, quanto costa questa macchina “pubblica”?

Per trovare il bilancio sono dovuto risalire ai documenti in rete dei soci pubblici partecipanti, cioè con precisione quelli del Comune di Sesto Fiorentino, dove si pubblicano pure i numeri in sintesi del bilancio.

Primo fatto: i  49.000€ sono lordi di tasse per 20.000€ circa, quindi un informazione non corretta. Lo trovo assurdo, e prendo spunto da questo annuncio per discernere su questo argomento, cioè che le pubbliche amministrazioni percorrano ancora la strada di creare società di diritto privato capitalistico per le finalità di diritto pubblico. E’ un controsenso che in termini pratici toglie risorse con costi non indifferenti perchè le società di diritto privato pagano la loro gestione e la loro fiscalità.

Stato che paga lo Stato.

Il problema vero è che questo modo di operare toglie l’obbligo di trasparenza di gestione che diventa soggettivo.L’etica individuale dell’azienda e di chi la gestisce,  può rendere realmente trasparente la società come no.

Dato che poi la società è di diritto privato potrà effettuare scelte arbitrarie e insindacabili, frutto della capacità imprenditoriale del suo Consiglio di Amministrazione, che però potranno favorire determinate categorie di persone o società.

Non che questo sia illegittimo, ma costituisce un attentato alla democrazia.

Banalmente potranno assumere arbitrariamente persone e consulenti senza criterio di merito e/o trasparenza, potranno appaltare lavori e fornitori liberamente, creando con lo spostamento della spesa della società un bacino di influenza che in politica è troppo importante e conflittuale da poter esistere in una vera democrazia matura.

E tutto questo lavoro che l’agenzia fiorentina e il buon Gatteschi sta conducendo, con questo rischio per la democrazia, a cosa serve? Per ridurre un insignificante costo dovuto dall’aumento dell’Iva ? Cioè compensare al cittadino la differenza dell’1% di aumento iva sui controlli delle caldaie? Cioè far risparmiare circa 50 centesimi o 1 euro al cittadino?

Bé lo trovo assurdo quanto quello del poter fare ricorso contro le aziende dei rifiuti che hanno percepito indebitamente l’iva sulla tassa dei rifiuti negli ultimi 5 anni, iter legale che costerà loro più del rimborso spettante!

Per fortuna nelle priorità del Ministro c’è l’ #AgendaDigitale e con essa l’ #OpenData.

Inizi il buon Gatteschi a fornire il bilancio della sua azienda su internet accessibile e scaricabile, così da poterci portare la possibilità a noi cittadini di controllare l’operato dell’agenzia fiorentina, prima di vantarsi dell’utile.

Tj

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